Giornalista sotto inchiesta, la solidarietà dei sindacati: "Fatto gravissimo"

La cronista del Carlino Pesaro è indagata per una notizia su un'indagine legata ai furti di nidi di falchetti. La denuncia del Sigim

Pesaro, uno dei nidi di rapaci nel mirino della banda

Pesaro, uno dei nidi di rapaci nel mirino della banda

Pesaro, 29 luglio 2016 - Il Sindacato giornalisti marchigiani esprime «piena solidarietà» alla collega Elisabetta Rossi, cronista di giudiziaria del Resto del Carlino di Pesaro, e «denuncia pubblicamente quanto accaduto e quanto sta accadendo ritenendo l’episodio gravissimo e irrispettoso dell’intera categoria».

Questa la nota del Sigim: «Elisabetta Rossi, cronista di giudiziaria del Resto del Carlino, redazione di Pesaro il 23 giugno scorso ha scritto un articolo relativo a un’indagine iniziata sette mesi prima su furti di nidi di falchetti che vengono venduti sui mercati clandestini, è stata indagata per aver violato il divieto di pubblicazione di atti coperti da segreto, istigazione alla rivelazione di segreti d’ufficio in concorso con un pubblico ufficiale per un ingiusto vantaggio patrimoniale (da 9 euro lordi) e favoreggiamento reale nei confronti dei mercanti di falchetti».

«Per questo - continua il Sigim - è stata sottoposta alle 7 di mattina del 27 giugno scorso a perquisizione domiciliare da parte di militari della Forestale oltre che al sequestro del suo cellulare. Che è tuttora vigente, malgrado il tribunale del Riesame abbia annullato il 23 luglio scorso il decreto di sequestro del telefono perché fatto per ‘meri fini esplorativi'. Lo stesso collegio del Riesame ha parlato di reati ‘inconfigurabili', visto che la giornalista non ha riportato atti d’inchiesta ed ha scritto di un’indagine cominciata a dicembre 2015 con sequestri e perquisizioni ad alcuni degli indagati, i quali dunque sono venuti a conoscenza dell’inchiesta a loro carico. Il cellulare però non è stato riconsegnato e dopo una settimana di possesso post sentenza, il pm Sante Bascucci del Tribunale di Pesaro ha firmato un nuovo decreto di sequestro e presentata ricorso in Cassazione contro l’annullamento deciso dal Riesame.

Inoltre, è stato convocato per domani, sabato 30, in procura, il capo servizio della redazione di Pesaro Luigi Luminati come persona informata sui fatti». «Nel frattempo - continua la nota del sindacato giornalisti - la giornalista Elisabetta Rossi è stata interrogata perché rivelasse la sua fonte. La collega si è avvalsa del segreto professionale che, essendo pubblicista, non gli viene riconosciuta dagli inquirenti come facoltà a cui appellarsi. Le accuse che le vengono mosse prevedono dai 2 ai 5 anni di carcere. Ma se l’accusa di istigazione vale per Elisabetta Rossi, allora è estendibile d’ufficio all’intera categoria mondiale dei giornalisti che ogni mattina chiedono ai vari interlocutori, sia in condizioni di pace, di guerra o di golpe, di sapere segreti e novità».