L’integrazione è telematica, extracomunitari col palmare in piazza: Wi-Fi gratis

E Andrea Zucchi (La Sinistra) replica alle accuse sui tirocini: "Sui rifugiati troppa mistificazione" (FOTO)

Extracomunitari in piazza del Popolo che usano il Wi-Fi (Fotoprint)

Extracomunitari in piazza del Popolo che usano il Wi-Fi (Fotoprint)

Pesaro, 11 marzo 2015 - ORE 15: PIAZZA DEL POPOLO. Uno scenario inusuale per qualsiasi pesarese a passeggio (FOTO). Nella parte al sole della piazza una serie di extracomunitari, tra cui, a quanto è dato capire, anche alcuni rifugiati, seduti sui gradini del Comune con palmare, cellulare o computer in mano. Tutti impegnati nel ‘conneting people’ tipico di questo nostro periodo storico. Tutti ovviamente in azione con il wi-fi grauito previsto in piazza del popolo dall’amministrazione comunale. Intendiamoci, l’integrazione telematica forse è l’unica possibile a costi vicino allo zero. Ma se i rifugiati (che saliranno da 360 a 450 con il nuovo bando previsto dal Viminale, che scade il 20 marzo) non hanno molto da fare, non era il caso di utilizzare i lavori socialmente utili?

ANDREA ZUCCHI (La Sinistra), interviene a difesa dei tirocini per i richiedenti asilo politico e contro le accuse lanciate da Fabio Arrigoni (Fdi-An) e Casa Pound, che li hanno definiti discriminatori per gli italiani. «Non è mistificando la realtà e facendo leva sugli istinti più bassi che si fa un buon servizio alla società – commenta Zucchi –. L’illazione è stata che la cooperativa Labirinto pagherebbe le spese di questi tirocini per i rifugiati politici, quando non esisterebbero aiuti simili per gli italiani. La Sinistra crede che il fare cultura parta anche da una corretta informazione, e nell’affermazione appena riportata sugli stage per gli stranieri ci sono almeno due errori in malafede, per fare propaganda becera e razzista. La prima inesattezza – elenca Zucchi – è che sarebbe la coop a pagare questi costi, mentre in realtà il budget proviene dal progetto Sprar (Sistema protezione richiedenti asilo e rifugiati), finanziato dal ministero dell’Interno con anche fondi europei. Non c’è nessun costo aggiuntivo rispetto al programma di accoglienza dei rifugiati, che prevede appunto che gli si trovi da mangiare, dormire e si aiutino nell’integrazione con corsi di italiano e con tirocini di questo genere. La cooperativa quindi – specifica Zucchi – non prende nè spende un euro in più rispetto a quanto previsto dal progetto e fa solo il suo mestiere».

«LA SECONDA castroneria – continua Zucchi – è che non ci sarebbero progetti simili per gli italiani senza lavoro, quando invece, per fortuna, di proposte ce ne sono, con i programmi per giovani, over 40 e categorie svantaggiate. Anche il Comune prevede che 100mila euro del suo fondo di solidarietà siano destinati a questo scopo. Sicuramente non è mai abbastanza ma non è istigando una odiosa guerra tra poveri che si risolvono i problemi. Ci stupisce anzi che le destre, che annoverano tra i loro temi l’ordine pubblico, non capiscano che integrare questi stranieri è la miglior forma di prevenzione da possibili devianze. Non dimentichiamo neanche che l’accoglienza dei richiedenti asilo ci è richiesta dall’Europa e dalla costituzione, e che non stiamo quindi facendo un favore a queste persone, ma solo il nostro dovere».

INFINE, Andrea Zucchi ricorda le iniziative che La Sinistra ha organizzato in città con i rifugiati dell’hotel Principe per favorirne l’integrazione: «Abbiamo potuto toccare con mano quanto in realtà i pesaresi siano aperti ed accoglienti, data la bella partecipazione alla tombola, alla festa di Carnevale e alla partita di pallavolo multietnica, e le numerose richieste ricevute di replicare questi eventi. In questi giorni è anche in via di definizione un protocollo di intesa che aprirebbe al volontariato per i profughi, che ad oggi per legge non potrebbero praticarlo. Sperando che almeno questo vada bene anche a chi sembra non accettare a priori questi ragazzi, in difficoltà e provenienti da situazioni di gravi emergenze, né se stanno senza far niente e neppure se si danno da fare: si dirà forse che... stanno rubando il posto ad un volontario italiano?».