Sgozzato nel bosco, Ambera non è indagata

E’ durato quasi sei ore l’interrogatorio della ragazza. Confronto ’a distanza’ con Igli Meta, l’assassino di Ismaele Lulli FOTO

Ambera Saliji arriva nella caserma dei carabinieri di Urbino

Ambera Saliji arriva nella caserma dei carabinieri di Urbino

Urbino (pesaro), 30 luglio 2015 - È terminato dopo oltre 5 ore e mezzo, l’interrogatorio in incidente probatorio di Ambera Saliji, la diciannovenne macedone fidanzata di Igli Meta, il giovane albanese accusato dell’omicidio per gelosia di Ismaele Lulli in concorso con un connazionale, Marjo Mema.

La ragazza, che era arrivata intorno alle 8 alla caserma dei carabinieri di Urbino, è salita sulla macchina del padre in un cortile interno ed è uscita nascosta sotto alcune coperte.

Nessun faccia a faccia diretto con Igli e Marjo: secondo quanto si è appreso, il racconto della ragazza - obiettivo dell’incidente probatorio era cristallizzare la sua versione dei fatti - ha convinto il gip Egidio De Leone e il pm Irene Lilliu del fatto che lei non era consapevole delle intenzioni di Igli di uccidere Ismaele.

Ambera quindi non sarebbe indagata e resta solo testimone. Dal suo cellulare sarebbe partito l’sms che ha attirato lo studente di Sant’Angelo in Vado in una trappola e sarebbe stata lei stessa a inviarlo, su richiesta di Igli che le ha detto che voleva un chiarimento con Ismaele. Lei però, ha ribadito oggi, non aveva alcune idea di come sarebbe finito quel chiarimento.

Il confronto fra i due si è svolto a distanza. La ragazza è stata sentita dal gip e dal pm nella caserma dei carabinieri di Urbino. In altre stanze Igli e Marjo hanno seguito l’interrogatorio attraverso dei monitor, insieme ai loro legali e a quelli di parte civile che potevano intervenire e fare domande.