Sgozzato nel bosco, Marjo: "Ho visto Igli uccidere Ismaele"

Mema, il 19enne finito in carcere con l'accusa di omicidio premeditato in concorso, dà la sua versione al pm: "Non ho potuto fare nulla per impedirlo" FOTO L'arma del delitto - Il funerale - La fiaccolata - Il luogo dell'orrore - I due fermati VIDEO L'ultimo saluto

Marjo Mema e Igli Meta

Marjo Mema e Igli Meta

Urbino, 31 luglio 2015 - "Ho visto Igli uccidere Ismaele". Lo ha raccontato oggi al pm di Urbino, Irene Lilliu, Marjo Mema, il 19enne albanese finito in carcere con l'accusa di omicidio premeditato in concorso per la morte di Ismaele Lulli. L'indagato ha detto di trovarsi a una ventina di metri da Igli Meta, mentre quest'ultimo uccideva il diciassettene italiano con una coltellata al collo. "Non ho potuto fare nulla", ha concluso.

E non si aspettava che il confronto tra i due, per una breve relazione tra la ragazza di Igli, Ambera, e il diciassettenne italiano sfociasse nell'omicidio. Marjo aveva chiesto, tramite il suo legale, l'avvocato Umberto Monti di essere sentito dal magistrato: il faccia a faccia, nel carcere di Villa Fastiggi a Pesaro è durato dalle 11.30 fino a oltre le 16.

Nel suo racconto Ismaele avrebbe accettato di farsi legare con del nastro adesivo per sottoporsi ad una specie di interrogatorio. Invece Igli si è chiesto a voce alta: "Cosa devo fare?". E poi ha affondato la lama del suo coltello a serramanico nel collo di Ismaele. Marjo ha ammesso di avere partecipato alla pulizia del luogo del delitto, poi di essere andato con Igli a lavarsi nel fiume. Sempre Igli, nel suo racconto, avrebbe inviato come depistaggio un sms alla madre di Ismaele in cui annunciava di volere andare a Milano per cambiare vita, per poi buttare l'Iphone del ragazzo ucciso.

Il giorno dopo la scoperta del cadavere erano arrivati i carabinieri per interrogare Marjo e il giovane, secondo il suo legale, avrebbe fatto subito le prime ammissioni. Un racconto che al momento collima con in vari punti con quando detto da Igli agli inquirenti, in particolare nell'escludere un ruolo attivo di Marjo nell'omicidio. Secondo l'avvocato Monti, non ci può essere la premeditazione, contestata dal pm Lilliu, nel caso di Marjo, che appunto non pensava ad una conclusione così sanguinosa. E per lo stesso motivo «anche la concorsualità si può escludere». Sono invece già uscito dall'inchiesta altri due ragazzi albanesi, che sarebbero stati in macchina con Igli e Marjo prima di far salire Ismaele.