Giovedì 25 Aprile 2024

Ricci: "Il nostro city brand non è copiato: non lo cambiamo"

Il sindaco tira dritto: "Le polemiche ci fanno solo pubblicità gratuita. Con le nostre applicazioni il logo è diverso da quello di Pordenone"

TRIO Da sinistra Cristiano Andreani, il creativo, con il sindaco Matteo Ricci e, a destra, l’assessore Enzo Belloni

TRIO Da sinistra Cristiano Andreani, il creativo, con il sindaco Matteo Ricci e, a destra, l’assessore Enzo Belloni

Pesaro, 14 dicembre 2014 - C’è chic crede che la pubblicità negativa sia comunque pubblicità. Chi? Il sindaco Matteo Ricci, ovvio. «Con tutte queste polemiche e con tutto questo parlare del logo ci hanno fatto risparmiare i soldi nella campagna di promozione». Stessa pubblicità fatta, a dire il vero, a Pordenone, da cui il city brand creato da Cristiano Andreani di The Garage Studio Creative si è ispirato notevolmente. «Può essere simile, ma non uguale. Allora quello della Basilicata che ha lo stesso simbolo di Belfast?», dice il sindaco. Che ad Andreani si è appoggiato anche per la sua campagna elettorale nella corsa verso il Comune.

Ma se lui nelle polemiche ci si tuffa, Andreani certo è più riservato e poco incline a finire nell’occhio del ciclone: «I commenti ci hanno sepolto. Nel bene e nel male. Taluni ci hanno ferito profondamente. Altri ci hanno dato forza. Le critiche sono lecite e non basterà la nostra buona fede per schermarci, ma davvero non crediamo di meritare tanta cattiveria – scrive –. Il nostro committente valuterà come sempre succede nel caso in cui venga messo in discussione un lavoro, se continuare questo progetto con noi oppure no. La cortesia che chiediamo è di mantenere i commenti a un livello accettabile. Non replicheremo, ma leggeremo come abbiamo fatto in questi giorni, cercando di cogliere il meglio per sviluppare questo percorso». Il problema, comunque, è principalmente uno, al di là delle critiche. Che il logo realizzato per Pordenone è stato depositato e registrato nel 2009. E il rischio è che ci possano essere conseguenze, tanto che qualcuno aveva anche palesato l’ipotesi di farlo modificare al giovane grafico. «Non cambieremo niente, non è copiato – dice il sindaco – e le diverse applicazioni con cui il logo rosso sarà declinato rendono il logo molto diverso».

Ma sta di fatto che l’amministrazione sta pensando di depositare solamente il logo ‘We Pesaro’, visto che il cuore ruotato è già stato registrato da Pordenone: «Ci penseremo...», taglia corto Ricci. Che non teme di certo ripercussioni legali dall’agenzia di grafica del Friuli Venezia Giulia ma, anzi, tira fuori la sua passione per la tv: «Possiamo così fare una nuova trasmissione televisiva, magari la intitoliamo ‘La guerra dei cuori’». Ma una cosa, in tutta questa vicenda finita in polemica, dispiace al sindaco: «Si parla sempre dei giovani, poi quando si dà loro la possibilità di dimostrare le loro qualità, invece che dare lavoro ai soliti noti, vengono attaccati e criticati». Perché, poi, a dire il vero, il concorso di idee come alternativa gli era anche venuta in mente, «ma avevamo poco tempo – confessa Ricci –, ma anche se l’avessimo fatto, la gente avrebbe trovato un modo per criticare. Così invece, abbiamo risparmiato soldi, visto che una parte l’ha messa il Distretto creativo evoluto di cui Andreni fa parte». Quindi, dice Ricci, il costo da parte dell’amministrazione, non è stata di tutti i 10 mila euro serviti per pagare i 10mila euro, «ma solo 4mila». Il Comune di Pordenone, lo ricordiamo, non ha investito soldi.