Varani chiede perdono, ma Lucia non ha visto la tramissione

Il condannato per l’agguato all'acido intervistato dalla Leosini su Rai3: «Avevo intuito cosa avrebbero fatto e non li ho fermati». Leggi la sua intervista - Il processo FOTO

Luca Varani a Storie Maledette

Luca Varani a Storie Maledette

Pesaro, 5 febbraio 2015 - Luca Varani chiude la sua lunghissima intervista a ‘Storie Maledette’ di Franca Leosini con un colpo di scena: «Non passa giorno che non pensi a Lucia, se fosse rimasta cieca mi sarei ammazzato. So che sta combattendo e dovrà farlo ancora a lungo. Spero che mi possa perdonare».

La risposta, indiretta, della vittima dell’agguato dell’acido del 16 aprile 2013 è secca: «Non ho visto la trasmissione». Ha detto Lucia Annibali.

Dove peraltro la conduttrice nell’alternare le domande al condannato come mandante per l’agguato dell’acido e per tentato omicidio (manomissione dell’impianto del gas) usa moltissime citazioni di Lucia Annibali, anche tratte da un’intervista televisiva per la Tredicesima Ora. Tra le novità del lungo colloquio nel carcere di Teramo una mezza ammissione di colpa da parte di Luca Varani: «So che devo pagare per ciò che ho fatto e voglio riscattarmi: per questo dico che tutto è nato dal danno che volevo fare all’auto di Lucia. Poi il discorso è deviato indipendentemente dalla mia volontà».

E ancora: «Sono colpevole per non aver fermato quei due ragazzi quando ho capito che potevano farle davvero del male, forse per utilizzare il gesto dell’acido come arma di ricatto nei miei confronti. Questo è il mio più grande rimorso, questa è la mia colpa».

L’ex avvocato ha accettato di rispondere alle domande di Franca Leosini dopo aver taciuto davanti ai giudici nei due gradi di giudizio (FOTO). «Nel 2009 la mia vita ho avuto un momento di crisi– ha raccontato Varani- Mia madre si è ammalata, con Ada (la fidanzata storica, ndr) il rapporto non andava bene e Lucia è stato qualcosa di diverso, di nuovo. Non era mia intenzione stare con i piedi in due staffe, ho sempre pensato che prima o poi avrei chiarito tutto».

Ha spiegato come l’attrazione per Lucia si è trasformata in ossessione, poi in rabbia, in vendetta, travolgendo la sua vita, e quella di lei: «Ho subito capito che non era amore, non le ho mai detto ‘Ti amo’ ma Lucia non lo accettava. Era attrazione fisica, ci siamo presi e lasciati infinite volte. Poi lei ha iniziato a respingermi, a insultarmi ogni volta che ci incontravamo e questo mi ha destabilizzato». Infine l’ammissione finale: «Per leggerezza e superficialità sono state rovinate due vite. Spero che Lucia possa perdonarmi».