La nonna che doveva essere uccisa: “Mio nipote è una persona per bene”

Vincenzo Mancani è stato arrestato dai carabinieri. L’accusa è di avere incaricato l’amico Luca Baci di fare uccidere l’anziana

La villetta dove vive la nonna

La villetta dove vive la nonna

Saltara (Pesaro-Urbino), 28 marzo 2015 - «Un conto è quello che a volte si dice, un conto è la realtà. Non posso e non voglio credere che Vincenzo avrebbe mai fatto e voluto sul serio una cosa del genere». Vincenzo (Mancani) è il 22enne di Calcinelli arrestato dai carabinieri per avere incaricato l’amico Luca Baci (34enne di Orciano, anche lui finito in manette) di uccidere sua nonna materna in modo da entrare in possesso dell’eredità; mentre le parole, incredule e al contempo tese a sdrammatizzare il caso, sono quelle della ‘vittima’ di questo disegno criminale, per fortuna rimasto solo nelle intenzioni dei due: la signora Livia Bartolini, nonna, appunto, del Mancani. Una signora distinta, curata, che non dimostra affatto la sua età anagrafica (compirà 80 anni ad agosto) e che vive nella sua villetta di via Trieste insieme al marito Elvidio, di cui si prende cura 24 ore su 24, perché lui nel 2000 ha subìto un grave ictus che lo ha reso disabile. Livia, lei dunque, non crede che suo nipote volesse davvero la sua uccisione? «No, assolutamente no. Il Vincenzo che conosco io è un ragazzo per bene. Certo, fa male sentirsi raccontare determinate cose dai carabinieri, ma ritengo che sia una vicenda ingigantita».

Ma i suoi rapporti con Vincenzo com’erano? «Tranne che nell’ultimo periodo, quando le sue visite si sono diradate, mi veniva a trovare spessissimo ed era sempre affettuoso. Ogni volta mi aiutava ad accudire il nonno, mio marito Elvidio, che ha 81 anni e da 15 è ridotto su una sedia a rotelle». E la storia dell’usufrutto che lei si è riservata sulla casa in cui abita Vincenzo con i genitori e la sorella, considerato motivo di presunte frizioni tra lei e la famiglia Mancano? «Semplice, ho dato loro questa casa, ma siccome mi sarebbe dispiaciuto se l’avessero venduta in tempi brevi ho posto questo vincolo dell’usufrutto. Poi, quando io e mio marito non ci saremo più, faranno come vogliono. Detto questo, i miei rapporti con mia figlia (la mamma di Vincenzo, ndr) sono buoni. Io ed Elvidio l’abbiamo adottata quando aveva 18 mesi e si trovava in un istituto di Firenze. Le abbiamo sempre voluto bene come a una figlia naturale, forse anche di più, e gliene vorremo sempre».

Lei, Livia, cos’ha fatto nella vita? «Ho fatto per un’infinità di anni la parrucchiera qui a Calcinelli e in paese mi conoscono tutti. Mi piaceva tantissimo stare a contatto con la gente e con le mie affezionate clienti. Adesso, che sono pensionata, ho da fare in casa con mio marito, col quale, tante volte, mi ha aiutato Vincenzo. Più penso a questa storia – dice prima di salutarci, col sorriso di una nonna, nonostante tutto serena – e più non posso crederci».