Sant’Angelo in Vado, 17enne sgozzato. L’ultimo sms di Ismaele: “Non cercatemi”

Il macabro delitto nel bosco: il corpo di Lulli trovato in fondo a un dirupo AGGIORNAMENTO Fermati due giovani albanesi, trovati abiti insanguinati FOTO: il luogo del ritrovamento

Ismaele Lulli

Ismaele Lulli

Sant'Angelo in Vado (Pesaro Urbino), 21 luglio 2015 - Lo hanno trovato in fondo a un dirupo, a 50 metri dalla chiesa di San Martino in Selva nera, a Sant’Angelo in Vado. Ismaele Lulli, 17 anni, ha una profonda ferita da taglio alla gola (FOTO).

La maglietta che indossava è inzuppata del sangue derivante da quella emorragia. Il corpo è già annerito e gonfio, dopo ore di esposizione a temperature tropicali. Ismaele mancava da casa da domenica mattina, la madre nel pomeriggio, non vedendolo rientrare, è andata dai carabinieri a fare denuncia di scomparsa. Il corpo lo ha visto, ieri mattina intorno alle 10 e 30, un macellaio della zona che andava a verificare lo stato dei lavori di una casa in costruzione.

Si tratta con ogni probabilità di un omicidio. Anche se i carabinieri si lasciano una possibilità aperta: in teoria, il ragazzo avrebbe potuto decidere di uccidersi e gettare però poi via l’arma. Ma è un’ipotesi solo di scuola. Pare addirittura ci siano dei segni di trascinamento del corpo. Oggi arriveranno i carabinieri del Ris, e l’obiettivo, è trovare l’assassino.

Per questo da ieri sera i militari del Reparto Operativo di Pesaro stanno sentendo famigliari, amici e fidanzata: la mamma di Ismaele, ad esempio, che probabilmente è stata l’ultima, con la fidanzata, a vederlo o sentirlo. Ismaele aveva frequentato la seconda A dell’istituto alberghiero di Piobbico. Ma lui aveva smesso di andare a scuola molto prima di giugno. Abitava a S. Angelo, fuori poco il centro, solo con la madre.

Dal cellulare di Ismaele parte, alle 15 e 30 di l’altro ieri, un sms, diretto alla fidanzata e alla madre: «Non mi cercate, voglio cambiare vita, vado verso Milano». In paese girano voci che ogni tanto il ragazzo facesse uso di droga, e che ultimamente avesse iniziato a frequentare gente pericolosa. Ma ai carabinieri non risulta fosse uno spacciatore. E se consumava qualcosa, dice un investigatore, erano sostanze leggere, come molti dei suoi coatenei. Quella della droga, quindi, è solo una della piste seguite.

Oggi il Ris cercherà di trovare tra i rovi gli indizi utili a ricostruire la dinamica del fatto. E’ una zona impervia. I pompieri di Macerata Feltria sono andati giù in doppia corda per recuperare il cadavere. Hanno messo il corpo su un telo porta-feriti e l’hanno consegnato ai carabinieri e al medico legale. Non si sa ancora a quante ore prima risalga il decesso. Il Ris cercherà anche le eventuali tracce di chi, se l’ipotesi dell’omicidio verrà confermata, ha portato lì il corpo. Sempre che il delitto sia avvenuto altrove.

Il ragazzo ha pezzi di nastro adesivo marrone, da pacchi, attaccato sul busto. Come se qualcuno avesse cercato di legarlo. Le mani invece sono libere, diversamente da quanto era emerso all’inizio, quando pareva che anche quelle fossero state legate. La salma è stata portata all’ospedale Torrette di Ancona, a disposizione della magistratura per l’autopsia che si volgerà nelle prossime ore. Verranno effettuati anche gli esami tossicologici, per verificare se il 17enne aveva assunto droghe prima del decesso. Portava un paio di scarpe da ginnastica e pantaloni bermuda, color cachi.