Marcia contro l'ospedale unico, in 400 a Fosso Sejore

La manifestazione si è chiusa poi con la richiesta di una rimodulazione della riforma sanitaria

La manifestazione a Fosso Sejore, FotoPrint

La manifestazione a Fosso Sejore, FotoPrint

Pesaro, 15 maggio 2016 - Per gli organizzatori è stata un successo, anche se non c’è stata la marcia dei mille auspicata nella vigilia. GUARDA LE FOTO

Dietro una miriade di striscioni e bandiere di ogni colore, la mobilitazione contro l’ospedale unico ha raccolto sulla spianata di Fosso Sejore poco più di quattrocento partecipanti. «Sembrava un azzardo fare una manifestazione unitaria – ha urlato dal megafono Fernanda Marotti del Forum dei Beni Comuni - Ma il fatto che amministratori e cittadini oggi abbiano aderito compattamente a questa marcia significa che la sfida è stata vinta. Basta con le divisioni, è il momento di unirci e fare appello alle nostre migliori intelligenze per capire cosa sta succedendo alla nostra sanità. La Regione ci deve ascoltare».

No all’ospedale unico, no a Fosso Sejore e alla finanza di progetto, si a scelte sanitarie condivise sono stati i concetti detti e ripetuti fino alla noia da chi ha arringato la folla dove si riconoscevano tanti volti noti: i consiglieri comunali Roberta Crescentini e Giovanni Dallasta di Siamo Pesaro, Alessandro Bettini di Forza Italia, Nicola Biaiocchi e Antonio Baldelli di Fratelli d’Italia, il consigliere regionale pentastellato Piergiorgio Fabbri, Andrea Zucchi de La Sinistra e tanti altri. Poi, i sindaci Davide Grossi (Sassocorvaro), Ferdinando Marchetti (Montefelcino), Stefano Marchini (vice-sindaco di Montecopiolo), Giorgio Mochi (Piobbico). C’erano anche molti cittadini, famiglie con i bambini al seguito. «Siamo qui perchè pensiamo al loro futuro» diceva una mamma. «Questa è la migliore risposta a chi sostiene che la gente non ha voglia di partecipare» ha detto dal megafono Enzo Frulla di Lega Ambiente. C’era anche l’eurodeputata Laura Comi, attesa a Fano per un incontro politico.

«E’ molto positivo il messaggio lanciato da questa manifestazione - ha commentato l’esponente di Forza Italia – Su un tema delicato come la salute non ci devono essere divisioni di partito. E’ ciò che in Europa abbiamo raggiunto con una ricaduta positiva nella soluzione dei problemi». La manifestazione si è chiusa con la richiesta di una «rimodulazione della riforma sanitaria che preveda l’aumento dei posti letto inconcepibilmente ridotti in questo territorio che ha la maggior mobilità passiva di tutta la regione. No all’ospedale unico, ma anche no a un’organizzazione sanitaria che stravolge la nostra struttura sociale»