Parcheggio di viale Trieste: «Centomila euro buttati al vento»

A dirlo è stato l’assessore Daniele Vimini in consiglio comunale

ll Comune di Pesaro (Fotoprint)

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Pesaro, 28 ottobre 2014 - QUASI 100mila euro. Tanto è costato a Comune e Pesaro Parcheggi la sola realizzazione del progetto, poi non andato a buon fine, del parcheggio di viale Trieste. A dirlo è stato ieri l’assessore Daniele Vimini in consiglio comunale, per rispondere ad un’interrogazione di Roberta Crescentini (Siamo Pesaro) e Dario Andreolli (Ncd). «L’insieme delle spese per il progetto preliminare sono di circa 38mila euro — dice Vimini — ma in totale sono stati spesi oltre 96mila euro per questioni tecniche, burocratiche e studi. Il 70% di queste opere però potranno tornare tornare utili, per la futura realizzazione di progetti d’arredo urbano o per la possibile pedonalizzazione del viale». Interviene Roberta Crescentini: «Circa 100mila euro per un progetto che già all’inizio tutti consideravano irrealizzabile è un puro sperpero di denaro pubblico». E su Pesaro Parcheggi, la consigliera aggiunge: «Ha presentato un utile di 197mila euro (il 60% arriva dai parcheggi blu). Utili troppo alti: chiediamo di rivedere i costi dei parcheggi».  PASSA all’unanimità la variante che permette di trasformare 109 ettari di terreno da edificabile a destinazione agricola. Nove le aree interessate tra cui “Fornace Mancini” in via dell’Acquabona e il “Parco Fluviale II il Golf” a Borgo Santa Maria. Infine, approvata con i soli voti della maggioranza una delibera che prevede la modifica del regolamento dell’installazione degli impianti pubblicitari. «Si innalza il limite da 900 a 1080 metri quadrati la superficie massima prevista, per gli impianti pubblicitari di 18 metri quadrati — spiega Gianni Galdenzi, vicesegretario comunale —. Abbiamo infatti visto in questi anni, l’aumento di richieste per questa tipologia di cartelli. Si propone inoltre di togliere il divieto di installazione su strada Montefeltro». Contrario il M5Se: «Assurdo.Abbiamo un assessorato alla bellezza e poi aumentiamo il numero di cartelli pubblicitari da installare», dice Federico Alessandrini.