Mercoledì 24 Aprile 2024

Uno Stato sempre lontano

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Luigi Luminati

Luigi Luminati

Pesaro, 24 novembre 2014 - VA BENE che sono finiti i tempi delle vacche grasse. Va bene che dobbiamo essere tutti sobri e virtuosi. Va bene che è finito il tempo del federalismo che per 20 anni era diventato il tema principale di questo Paese. Ma la provincia di Pesaro e Urbino fa parte ancora della Repubblica Italiana? Perché, talvolta, qualche dubbio in proposito lo abbiamo. I poveri sindacati di Polizia lanciano un allarme dietro l’altro: gli ultimi due riguardano la presenza della Polizia Postale a Pesaro e della Polizia Stradale a Fano. Due delle tante riduzioni di presenza dello Stato programmate dalla spending review. Ovviamente Siulp ed altre sigle sindacali sottolineano da anni le carenze infrastrutturali a livello di Questura di Pesaro. Un tema se non fosse serio, anche per il generale allarme sicurezza in cui questo territorio è ampiamente coinvolto, potrebbe essere foriero di barzellette. Visto il risiko dei siti per la nuova questura che è quasi pari a quello del nuovo ospedale. Eppure se uno Stato non è presente in un territorio che Stato è? Se in una situazione di aumento di reati e di criminalità evidente, non si trova una soluzione per presidi importantissimi come questura o caserme dei Carabinieri (Gabicce Mare in particolare), perché i cittadini dovrebbero continuare a fidarsi dello Stato? Se questo territorio è praticamente privo di strade e ferrovie statali di chi è la responsabilità? Se l’unica linea di condotta è tagliare la presenza delle articolazioni statali, per poi chiedere alle popolazioni di farsi carico dell’accoglienza dei migranti, qualcosa non funziona. Quindi è necessario che la classe politica locale, che pensa di contare a Roma quasi come ai tempi di Forlani, si dia una svegliata. Subito, perché i guai sono solo cominciati.

E NON si può nemmeno confidare nella grande pazienza dei pesaresi, che dimostrano anche in questi momenti complicati la loro civiltà. Nemmeno l’errore di aver posizionato 30 richiedenti asilo in un albergo della centralissima zona mare ha rotto questo patto civile. Il buon senso ha avuto la meglio, ma è un esercizio sempre più complesso. In un periodo in cui i reati informatici sono all’ordine del giorno perché mai un pesarese dovrebbe rivolgersi alla Polizia Postale di Ancona? E l’elenco potrebbe continuare, soprattutto con la Sanità, eccessivamente centralizzata nel corso degli ultimi 30 anni sul capoluogo regionale.

QUESTA nuova regionalizzazione è foriera di gravi rischi per territori di confine come la Provincia di Pesaro e Urbino. L’implosione potrebbe essere dietro l’angolo, dopo le spinte secessioniste del Montefeltro. Invece di occuparsi di questo la classe politica regionale si divide, come sempre, nella battaglia personalistica e della politique politicienne. Così come non si è visto in questi due anni un cambiamento di passo nella rappresentanza parlamentare del territorio. E’ pur vero che ognuno lavora per il suo partito, ma è anche vero che dovrebbero tutti lavorare per noi. Se non altro per rendere questo Stato un po’ meno lontano. Provateci.