Guerrieri e navigatori: ecco i piceni, i nostri avi

Un progetto ricostruisce la civiltà di uomini che vissero su questa terra circa 2.600 anni fa FOTO Il fascino della storia

Pesaro, i Piceni a Baia Flaminia (Fotoprint)

Pesaro, i Piceni a Baia Flaminia (Fotoprint)

Pesaro, 1 ottobre 2014 - Una ricostruzione completa di tre corredi di guerrieri e due corredi civili della civiltà picena (foto), risalenti al VII sec. a. C..

E’ quanto avvenuto in baia Flaminia venerdì scorso, grazie al progetto «Novilara Antika Populi», avviato da Alessandro Allegrucci dal novembre 2012 e sostenuto dall’Associazione storica «Teuta Senones Pisaurenses» di Pesaro.

Spade, lance, fibule, tutte artigianali e fedelmente riprodotte a partire dai reperti ritrovati nelle necropoli Servici e Molaroni, e attualmente conservati preso i Musei Oliveriani di Pesaro.

Gli scavi rinvenuti dall’archeologo Edoardo Brizio furono condotti a partire dal 1892. I reperti ritrovati sono in bronzo, ferro, legno e cuoio e sono stati ricostruiti a mano e con l’aiuto di alcuni artigiani professionisti.

Una cultura, quella picena di Novilara, che è fatta anche di poemi epici scritti sulle pietre arenacee delle stele dove in recenti pubblicazioni si narra addirittura di eroi epici, come Merpon, il primo re di Pesaro (o meglio dire, col nome di 2400 anni fa, Isairon) salvatore dai razziatori egubini o Saticote, pescatore guerriero; una cultura di guerrieri e mercenari, grandi navigatori, che scortavano le imbarcazioni mercatoli elleniche per proteggerle dagli attacchi dei feroci pirati illirici.

«La scelta di Novilara è importante - sostiene Allegrucci - perché si tratta delle nostre radici e tradizioni, le cui tracce rimangono vive fino ai giorni nostri seppur ignorate o poco considerate. Si pensi alle due case picene del VI sec. a.C. abbandonate al loro destino tra via Mazza e via delle Galligarie».