Urbino, 26 gennaio 2014 - «SGARBI non è compatibile con il Pd», «non possiamo minare le fondamenta dei valori etici e morali del partito»: una frase studiata e ristudiata per dire no al candidato dei Verdi alle primarie del centro sinistra. L’Unione comunale del Partito democratico venerdì sera ha votato e ha messo una bomba alle fondamenta della coalizione: su circa 40 membri dell’Unione soltanto 2 o 3 avrebbero votato in modo contrario all’esclusione del critico d’arte e avrebbero voluto un’apertura; per il resto il partito è stato granitico e, a votazione terminata, addirittura euforico. «Non possiamo apparentarci con una figura come quella di Sgarbi — spiega il segretario del Pd di Urbino Gian Franco Fedrigucci —. Abbiamo ritenuto che è incompatibile con la nostra natura. Non possiamo minare le fondamenta dei valori etici e morali del partito e della nostra storia, anche alla luce della bandiera che stiamo portando avanti di liste pulite a livello nazionale».

E che è? Sgarbi sarebbe un “individuo pericoloso”?
«Be’, i nostri candidati possono non rappresentare il nuovo, ma non hanno mai avuto problemi e non sono mai incorsi in processi penali», la spiegazione del segretario. All’interno dell’Unione, comunque, qualcuno ha esposto un punto di vista diverso: «L’Unione doveva votare su una proposta di Primarie libere e aperte, a doppio turno di coalizione, con un no preventivo a Sgarbi come candidato dei Verdi. Secondo me bisognava prima firmare una carta d’intenti, un regolamento, sedersi a tavolino per fare la coalizione che ancora non c’è. Per questo non ho votato a favore — spiega il candidato alle Primarie Federico Scaramucci —. Come si fa a dire no a un candidato se ancora non esiste la coalizione?».
Adesso che accadrà?
«Noi non rifiutiamo la coalizione e speriamo che i Verdi ci ripensino, presentino un altro candidato — dice Fedrigucci —: altrimenti si prenderanno le loro responsabilità (ndr, come una possibile crisi di giunta). Ci apriamo alle liste civiche della città e con Psi e Sel (ndr, che avendo detto no a Sgarbi dall’inizio adesso dovrebbe riavvicinarsi al Pd, ma non è detto) andremo alle Primarie». Venerdì la giornata è stata piuttosto concitata: al mattino Fedrigucci voleva proporre le primarie a doppio turno con Sgarbi per dimostrare ai Verdi che la voglia di stare insieme c’era, poi nel pomeriggio tante telefonate di elettori del Pd che non sarebbero andati a votare ha fatto cambiare idea: in poche ore, Fedrigucci, in accordo con il segretario provinciale Gostoli, ha ceduto alle pressioni del partito per il no a Sgarbi.

Lara Ottaviani