Pesaro, 10 marzo 2014 - MATTEO RICCI è il candidato a sindaco del centrosinistra. Il presidente della Provincia ha stravinto le primarie con il 55,58% delle preferenze, pari a 3.892 voti su un totale di 7.018. La sua vittoria era data per certa, una percentuale così alta però non era scontata. Ha contato più l’apparato, la notorietà del presidente o la fiducia dei cittadini nelle sue capacità amministrative? Ricci risponde così: «Credo sia stata ampiamente condivisa dalla città l’idea dell’ambizione popolare che ho lanciato e che è racchiusa nel mio slogan “Un bel po’”, ossia l’idea che è il momento di pensare in grande e di fare di Pesaro una grande città». Secondo arrivato, con una distanza abissale e al di sotto delle sue aspettative, Luca Pieri. Per lui un deludente 18,20%, che certifica come ormai l’ex assessore sia estraneo agli ambienti Pd che contano. Terzo, con un soddisfacente 15,95% (1.117 voti), l’indipendente Rito Briglia. Ultimo, Michele Gambini con il 10,27%, ossia 719 voti.

I COMMENTI a caldo degli sfidanti. Il vincitore Ricci: «Un risultato tondo ottenuto grazie al lavoro straordinario di centinaia di volontari. Mi congratulo con gli altri candidati che, con il loro impegno, hanno consentito una bella partecipazione. Ora inizia la partita per la vera sfida, le amministrative. Dalla prossima settimana inizierò a definire il programma, inserendo anche proposte degli altri sfidanti». Pieri: «Onore al merito del vincitore, che ho già chiamato per fargli i complimenti. Noi due candidati del Pd abbiamo ottenuto insieme oltre il 70% dei voti, dato che fa ben sperare per le amministrative che sono la vera competizione. Il mio risultato è apprezzabile anche se, con molta obiettività, ammetto che mi aspettavo di più. Forse ho pagato l’aver scelto, con la coerenza che mi contraddistingue, di fare un percorso all’interno del Pd, mentre alcuni si aspettavano una maggiore rottura. Sono a disposizione del progetto del centrosinistra».

Rito Briglia: «In questo momento ho due emozioni contrastanti. Da una parte, sono soddisfatto del risultato ottenuto, perché non è semplice arrivare a 1.117 voti senza un partito alle spalle e senza soldi. Dall’altra, mi dispiace perché ho partecipato per vincere e non ci sono riuscito e non mi interessa se sono arrivato poco sotto Pieri che è in politica da 20 anni: essere secondo o terzo non mi cambia. I due esponenti del Pd hanno insieme superato il 70%, ciò dimostra che non c’è stata la discontinuità che ho cercato di portare. Ringrazio chi mi ha votato e soprattutto il gruppo che si è formato». Gambini: «Molto onorato che 719 persone siano andate a votare per me, avrei preferito vincere ma viste le condizioni di partenza va bene così».

Patrizia Bartolucci