Pesaro, 23 aprile 2014 - «Per una Pesaro più concreta», è lo slogan che Roberta Crescentini, candidata sindaco del centrodestra, ha scelto per la sua campagna elettorale. «Per troppo tempo ci sono state promesse opere faraoniche e irrealizzabili e continuano a promettercele, confidando in project financing che non si sono mai concretizzati — commenta —, mentre i pesaresi hanno bisogno di iniziative urgenti per risollevarsi prima che sia troppo tardi».

L’imprenditrice scesa in politica perché «non voglio rassegnarmi al black out economico e ai rapporti d’amicizia e di interessi che orientano le scelte dell’amministrazione», è alle prese con la rifinitura del programma elettorale: «Ha come filo conduttore il rilancio delle attività economiche, dalle imprese ai negozi al mercato cittadino — spiega —. Il turismo, la cultura, il centro storico, la continuità delle ciclabili, la green economy e tanti altri aspetti possono costituire un volano per la nostra economia e vanno pensati in quest’ottica, perché se c’è un indotto economico aumenta il lavoro e diminuisce la povertà. Se affrontiamo la disoccupazione con aiutini una tantum anziché con una concreta politica di reinserimento nel mondo del lavoro, ci ritroveremo con un welfare insostenibile».

Nei giorni scorsi, pillole del programma sono state pubblicate nella pagina facebook di “Siamo Pesaro“, la lista civica da cui è partita la candidatura della Crescentini. Alcune delle proposte pubblicate. Primo, aumentare i fondi per la biblioteca Oliveriana utilizzando a tal fine i 70mila euro annui al momento destinati all’ex Pescheria, gestita da una fondazione che dovrà garantirne l’autonomia finanziaria. Secondo, spostare la prefettura e restituire palazzo Ducale alla città come polo museale, ma «solo quando avremo verificato la reale possibilità di sostenere le spese di manutenzione dell’edificio», precisa l’imprenditrice.