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Maxi premi per i supermanager della sanità: ma è polemica

Giovanni Fiorenzuolo, direttore Area Vasta 1

Giovanni Fiorenzuolo, direttore Area Vasta 1

Pesaro, 30 dicembre 2016 - Tengono in linea i conti, traducono gli atti le determine, gestiscono l’apparato e in cambio ricevono ogni anno sostanziosi bonus in busta paga. È così che l’Azienda Sanitaria Unica regionale (Asur) premia i direttori delle cinque Aree Vaste marchigiane, già titolari di stipendi più che ragguardevoli che veleggiano tra i 128 e i 130mila euro lordi annui, ricevendo in cambio nient’altro che le attività lavorative minime per un manager di quel livello. Stiamo parlando delle indennità di risultato, e cioè di quei premi riconosciuti ai dirigenti per gli obiettivi raggiunti ogni anno. Solo che a leggere le schede di valutazione, che motivano il riconoscimento del bonus in busta paga, si scopre che per avere il premio non occorre ottenere chissà quali risultati.

Ma quali sono gli obiettivi che Giovanni Fiorenzuolo (Area Vasta 1- Pesaro-Urbino), Maurizio Bevilacqua (Ancona), Alessandro Maccioni (Macerata), Licio Livini (Fermo) e Giulietta Capocasa (Ascoli) sono stati chiamati a raggiungere per avere l’agognato surplus relativamente al 2016? Devono dimostrare, nell’ordine, di aver rispettato il tetto di spesa complessivo, i vincoli sul reclutamento del personale, di aver ridotto i rapporti di lavoro flessibile, contenuto i costi dei dispositivi medici, dei farmaci ospedalieri e convenzionati e, in più, aver raggiunto un’appropriatezza organizzativa. Attività abbastanza normali, ma fondamentali per avere il premio che può arrivare anche a 26mila euro lordi annui per ogni dirigente: una cifra che gonfia gli stipendi di 2100 euro al mese. Per questo, con la determina 769 dello scorso 21 dicembre, l’Asur ha stanziato 171mila euro per i «regali» natalizi dei super burocrati. Che saranno premiati per il lavoro svolto, ma non nello stesso modo.

L’integrazione avverrà in misura variabile rispetto alla percentuale di raggiungimento degli obiettivi fissati: sarà pari al 20 per cento dello stipendio se i risultati sono stati raggiunti al 100 per cento, al 17,5 per cento se lo sono stati nella misura del 90, al 15 se sono stati conseguiti l’80 per cento dei risultati. Tanto per avere un’idea, Giovanni Fiorenzuolo e Licio Livini, rispettivamente direttore a Pesaro-Urbino e Fermo, che percepiscono uno stipendio di 128mila euro annui, potranno trovarsi per il 2017 un regalo di ben 25,6mila euro. Potrebbe essere ancora più alto quello di Bevilacqua, Maccioni, Capocasa, che guadagnano 130mila euro annui. E’ il caso di dirlo: buon anno. .