Ricci non svela il suo futuro e punta su opere e sicurezza

Il report di metà mandato alla Pescheria davanti allo stato maggiore del Pd e molti cittadini: «Farei le multe a chi dà soldi ai mendicanti»

Matteo Ricci nel corso del dibattito gestito da Micaela Vitri (Fotoprint)

Matteo Ricci nel corso del dibattito gestito da Micaela Vitri (Fotoprint)

Pesaro, 18 dicembre 2016 – A metà strada Matteo Ricci torna in Pescheria. «Dopo due anni credo che sia aumentata la consapevolezza che facciamo sul serio. La città è più vivace, attrattiva, comunica meglio. Insomma, sta cambiando».

Incipit video: piazza di Natale, estate, sport. Poi il riepilogo con ‘#pesarocambia’, ‘#pesarocresce’, ‘#pesaroriparte’, nel mix di hashtag. E’ la comunicazione di Matteo Ricci, bellezza: «Se non comunichi non esisti». E lui non si tira indietro, anzi non passa giorno senza tweet, post, comunicati stampa, interviste tv.

Tanto che anche il passaggio alla Pescheria di sabato pomeriggio ha il sapore del già detto, anzi del ripetuto all’infinito. Se non fosse per le domande di Patrizia Bartolucci e Luca Fabbri, che nel corso del dibattito condotto da Micaela Vitri, portano il sindaco a qualche tema nuovo.

La Sanità ad esempio: «Ceriscioli ha preso di petto la vicenda e ha fatto bene: se non si fa l’ospedale, nuovo e moderno, l’organizzazione su tre plessi non crea funzionalità. E finché l’ospedale non ha un progetto di sviluppo non è attrattivo. La partita su Muraglia? L’ha chiusa la Regione perché i sindaci non si sono messi d’accordo. Ceriscioli giustamente ha provato a favorire una sintesi, i sindaci hanno fatto la figura dei ‘peracottari’. Ma adesso la Regione ha deciso».

Ma è sulle opere che, giustamente, il sindaco si dilunga: «Da due milioni e mezzo all’anno di investimenti siamo passati ai 30 milioni dello sblocco del patto di stabilità. Da 18 strade a 120 vie asfaltate. Non abbiamo coperto tutte le buche, ma di sicuro ce ne sono molto meno. Anche in centro. Vecchio palas? La ristrutturazione partirà a marzo: dieci mesi di lavori. Sarà una grande opera per la musica, i congressi, lo sport: la struttura da 2mila posti che mancava. Ex tribunale? I lavori partiranno nelle prossime settimane. Sull’edificio, però, abbiamo anche vinto il bando Inail da 5 milioni e 100mila euro. E contiamo di incassare nei primi mesi del 2017. Tre milioni saranno per la riqualificazione del San Domenico, che diventerà polo del food. Gli altri soldi saranno per interventi su scuole e asfalti».

Dovrebbe essere il punto forte del report, se non fosse seppellito dalle troppe chiacchiere.

Sorvoliamo e andiamo al fronte profughi: «Il centro di via Filangieri? Se arriveranno tre o quattro rifugiati al giorno per lo sportello di informazioni, non c’è protesta che tenga. Si va avanti. Se invece i numeri sono diversi e il disagio è reale, sono il primo a dire che serve un’altra soluzione».

Poi ritira fuori dal cappello al famosa ordinanza anti-accattonaggio e posteggiatori abusivi, che non ha avuto seguito: «E’ uno strumento in più per intervenire e attutire il fenomeno, sappiamo che non risolve definitivamente il problema. Se è abusivismo, personalmente cambierei la normativa nazionale. Prevedendo anche multe per chi dà il contributo. Sennò il meccanismo non cambia».

Dallo sceriffo all’uomo dei numeri: «Con gli albergatori, per fare un esempio, il clima è diverso. Due anni fa all’assemblea facevano l’elenco delle cose da rimproverarci, adesso il problema principale è riqualificare gli hotel: un altro film. I dati ufficiali sul turismo indicano ‘più 5,5 per cento’: penso che, in realtà, siamo vicini al 10 per cento». Proprio la questione dei numeri turistci è uno dei misteri di questa regione. Possibile che non si possano avere statistiche quasi veritiere in tempi apprezzabili?

L’orizzonte futuro è la politica nazionale, per il sindaco più presente nelle trasmissioni televisive di ogni tipo: «Non conta il destino del sindaco ma quello di Pesaro. Ricci sempre in tv o a Roma? La visibilità e il ruolo nazionale del sindaco danno una mano alla città.Fare il sindaco è la cosa più bella che c’è, ma le dinamiche politiche nazionali non dipendono da noi». Pesaro ma l’impegno per la crescita della città, nei prossimi due anni e mezzo, continuerà». Insomma non è scontato che Matteo Ricci resti fino alla fine della legislatura, le sirene del parlamento da rinnovare hanno un richiamo a volte irresistibile.

Nel corso del report, il consueto elenco di lavori pubblici annunciati già decine di volte, ma almeno vicini alla creazione dei cantieri: «In centro (un milione e mezzo di investimento) siamo partiti con via Pedrotti e andremo avanti con piazza Olivieri, via San Francesco, Corso XI Settembre (zona portici e area Pescheria-Mengaroni), via Castelfidardo, piazza Mosca.

I dossier a venire: riqualificazione di via dell’Acquedotto (otto milioni dal bando periferie), nuovo bocciodromo (un milione e 600mila euro), nuovo campo da rugby (un milione), recupero ex tribunale (due milioni e 200mila euro), nuova scuola di via Lamarmora (tre milioni), restauro di palazzo Aymonino (cinque milioni), nuova questura (sei milioni), riqualificazione di Palazzo Ricci (3milioni e 200mila euro), nuove piazze a Villa San Martino e Candelara, nuova illuminazione con 10mila punti luce a led e 3mila pali in sostituzione». Tutte belle cose, importanti finanziate. Da fare, però, non da riannunciare prima di finire i lavori.