Troppe consulenze esterne, maxi-multa per la Provincia

Stangata da 118mila euro

Pesaro, il cortile della Provincia la scorsa estate (Fotoprint)

Pesaro, il cortile della Provincia la scorsa estate (Fotoprint)

Pesaro, 22 ottobre 2014 - La Provincia penalizzata per le troppe consulenze: adesso è chiamata a versare una “sanzione” di 118mila euro per gli incarichi esterni attribuiti nel 2014. Lo rileva l’Osservatorio sugli errori e sulle inadempienze degli enti locali coordinato dai Popolari per l’Italia.

«Come è stato ampiamente richiamato negli anni – si legge in una nota – l’Amministrazione Provinciale non ha proprio la coscienza a posto a proposito di incarichi e consulenze esterne se si considera la procedura d’infrazione avviata a suo carico dal Ministero dell’Interno». E’ dei giorni scorsi, infatti, il provvedimento con il quale il Viminale ha determinato il riparto del contributo alla finanza pubblica a carico delle province italiane nell’ambito delle misure di controllo della spesa degli enti locali previste dal decreto del 20 aprile scorso: si tratta di un prelievo complessivo di 3,8 milioni di euro per l’anno 2014, che ciascun ente provinciale è chiamato a coprire in proporzione alle spese sostenute per incarichi di consulenza, studio e ricerca e per i contratti di collaborazione coordinata e continuativa assegnati.

La Provincia di Pesaro e Urbino, a fronte di una uscita stimata in 1 milione e 877 mila euro, dovrà sobbarcarsi un onere di 118 mila euro, che vanno ad aggiungersi alla penalizzazione già inflitta di 2 milioni e 400 mila euro per lo sforamento del Patto di stabilità: più larghe di manica a proposito di incarichi e consulenze sono state solo la Provincia di Padova, con una spesa di 3 milioni e 865 mila euro di spesa, seguita da quella di Bari (3milioni e 187 mila euro), Modena (1 milione e 973 mila euro) e Firenze (1 milione e 837 mila euro).

Al momento l’ente di via Gramsci non intende provvedere al versamento di quanto dovuto pur sapendo che l’Agenzia delle Entrate, in caso di mancato pagamento, non esiterà a rivalersi direttamente sui proventi dell’imposta Rca auto. «Il Ministero ha fatto riferimento al codice Siope che cataloga, ma in modo molto approssimativo e superficiale, le voci di bilancio — spiega il direttore generale Marco Domenicucci — Ebbene, la spesa di cui si parla è in realtà interamente coperta dal Fondo Sociale Europeo e riguarda i contratti dei Centri per l’impiego a cui, per una precisa scelta organizzativa, è stata data una maggiore flessibilità in ragione della programmazione poliennale dei progetti europei».

Alle prese con la prima grana a meno di una settimana dal suo insediamento, il presidente della nuova provincia, Daniele Tagliolini, fa sapere di aver dato mandato ai tecnici per verificare la congruità del provvedimento: «Abbiamo tutta l’intenzione di impugnare il decreto 240 del 10 ottobre — annuncia Tagliolini — e con noi le anche altre amministrazioni, come quella di Ancona e di Ascoli. Sembra un controsenso essere chiamati a pagare per aver avuto la capacità di intercettare fondi che si possono ottenere solo con queste forme progettuali». Una linea di indirizzo più chiara emergerà dall’assemblea dell’Upi, che si riunirà il prossimo 29 ottobre.