Pesaro, 9 dicembre 2013 - Lucia Annibali faccia a faccia con Luca Varani e con i suoi presunti aggressori. Nella stessa aula con Rubin Ago Talaban e Altistin Precetaj, gli uomini accusati di averle gettato in faccia dell'acido il 16 aprile scorso sfigurandola.

L'avvocatessa è arrivata al palazzo di Giustizia entrando da una porta secondaria per l'udienza davanti al gip Maurizio Di Palma chiamato a decidere se ammettere la richiesta di rito abbreviato presentata dai difensori di Luca Varani, accusato di essere il mandante dell’agguato alla ex, e dei due albanesi, uno considerato il sicario che ha materialmente lanciato l’acido contro la donna, e l'altro accusato di aver preparato l’agguato e aver atteso fuori dalla casa il complice in fuga.

I tre indagati sono stati scortati ognuno su una una camionetta della polizia penitenziaria. Varani, è uscito dal veicolo coprendosi il volto con il bavero della sua giacca nera. Intanto, fuori dal tribunale, c'è un grande assembramento di giornalisti, fotografi, cineoperatori, qualche curioso e un gruppetto di donne dell’Udi. Diversi slogan contro il femminicidio e a sostegno di Lucia Annibali: da “siamo tutte parte lesa” a “giustizia e diritti per le donne”, a "ogni violenza non è mai un fatto privato".

Il giudice Di Palma, dopo aver deciso sulla richiesta di rito abbreviato, fisserà la data di inizio del processo.

 

L'agguato di via Rossi: i fatti

Il fermo dell'ex

FOTO: il luogo dell'aggressione

FOTO: il fermo di Luca Varani