Pesaro, 16 gennaio 2014 - L'hanno preso a Mosca. Ha cercato di dire che non era lui. che si sbagliavano, ma è stato tutto inutile.  Nicolae Roset, 52 anni, moldavo, l'uomo ricercato in Italia per aver ucciso il 14 dicembre scorso la moglie Svetlana di 47 anni, finita a colpi di pietra e fatta affogare in una pozza d'acqua a Piobbico, ora è in carcere.

Lo ha individuato e catturato la polizia russa insieme all'Interpol e ai carabinieri presenti a Mosca di servizio all'ambasciata italiana. Roset ha potuto contare in questo mese di fuga sull'appoggio di alcuni familiari che gli hanno dato soldi e protezione per arrivare a Mosca, dove stava cercando lavoro. Roset uccise la moglie per vendetta o forse per gelosia, non tollerava che gli desse pochi soldi e la sospettava di avere un'altra relazione. Una esecuzione spietata, avvenuta a poche decine di metri dal paese, in riva al fiume Candigliano, dove la donna aveva trovato lavoro come badante da circa due mesi. Il marito l'aveva convinta ad aiutarlo a raccogliere legna.

Quando Svetlana si è abbassata per raccogliere dei rami, l'ha colpita in testa e poi gettata in acqua zavorrandola ai piedi e alla testa. Particolari su questa clamorosa cattura a Mosca verranno resi noti domani dai carabinieri del comando provinciale di Pesaro.

Roberto Damiani