Pesaro, 19  febbraio 2014 - SI È TRATTENUTA con il Prefetto Attilio Visconti e con le autorità per oltre mezz’ora, scambiando opinioni sul terribile fatto che le è accaduto e su quanto intende fare perché non accada più a nessuno. Poi ha visitato assieme alla sua famiglia il palazzo ducale di Pesaro che ha non pochi punti in comune col suo, quello di Urbino, dispensando battute e sorrisi. Lucia Annibali continua a stupire tutti per la sua straordinaria forza d’animo e per la determinata serenità che esce dai suoi sguardi, dalle sue parole. Il Prefetto l’aveva invitata nelle settimane scorse, poi, come egli stesso ha ricordato, «impegni ci hanno costretto a rimandare questo incontro, che sono contento avvenga ora, a poche ore dal processo e dalla sentenza».

IL PREFETTO ha comunicato a Lucia «tutto l’immenso affetto della città e della provincia che rappresento. La gente ammira moltissimo la sua forza d’animo, la capacità di reagire che è un esempio straordinario per tutti noi. Voglio esprimere anche tutta la vicinanza delle forze dell’ordine che sono state impegnate nelle indagini e che hanno vissuto intensamente questo fatto. Quanto accaduto è stato terribile ed è paragonabile, per l’efferatezza e la crudeltà, solo a quello che accadde negli anni di piombo, con la differenza che, allora, alla base della violenza c’era l’ideologia, oggi no».

VISCONTI ha ricevuto Lucia negli ambienti del Palazzo. I due hanno colloquiato prima nella sala del duca, alla presenza dei famigliari: il papà Luciano, avvocato del foro urbinate, la mamma Maria Grazia Gambini, e poi il fratello Giacomo che ha rinviato il matrimonio con la fidanzata Samanta Lambertini proprio per il drammatico evento dello scorso aprile. «Fatti come quelli che sono accaduti derivano dal vuoto culturale specie delle nuove generazioni», ha detto il Prefetto a cui Lucia ha confermato il proprio impegno: «Il messaggio dei miei incontri e delle mie uscite è soprattutto rivolto ai giovani». Visconti ha quindi messo a disposizione il palazzo Ducale per futuri incontri che Lucia vorrà avere proprio a questo scopo.

UNA FAMIGLIA apparsa anche ieri molto unita, quella della 36enne urbinate: «Ci siamo sostenuti a vicenda, oggi mancano i nostri zii e i nostri cugini, ma devo dire che tutti mi sono stati molto vicini da subito», ha commentato Lucia che nelle prossime settimane sarà ricevuta dal presidente della repubblica Napolitano. L’avvocatessa ha quindi visitato le sale del palazzo, con la guida di Anna Uguccioni, scendendo poi in via Branca e Rossini e fino a palazzo Gradari dove c’è una mostra sulla violenza subita dalle donne «che ritengo molto interessante e molto ben allestita», ha commentato.

NESSUNA remora verso fotografi e telecamere. Anzi. Il volto di Lucia, reduce dal decimo intervento chirurgico sostenuto alcuni giorni fa, è apparso in costante miglioramento e sostenuto da buonumore e voglia di affrontare il passaggio cruciale della sua terribile vicenda: da domani guarderà negli occhi Luca Varani e i due albanesi, in aula, sperando che sia fatta giustizia presto, molto presto. Ora la parola passa al giudice e in tribunale con Lucia ci saranno tutta la città, tutta la provincia.

Davide Eusebi

 

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