Paraplegico cammina nel giorno del suo matrimonio. Ecco le foto

La favola di San Valentino: "Sono tornato a camminare per dire sì alla mia Raffaella" FOTO

Il matrimonio di Michele Storoni

Il matrimonio di Michele Storoni

Sant'Ippolito, 15 febbraio 2016 - "E' stata un’emozione indescrivibile camminare con le mie gambe (FOTO) nel giorno più bello della mia vita. Non dimenticherò mai gli occhi di Raffaella che una volta all’altare hanno incrociato i miei. Ero in piedi accanto a lei, non pensavo che questo sarebbe mai potuto accadere».

Michele Storoni, 28 anni, di Sant’Ippolito, ha realizzato nel giorno di San Valentino due sogni: sposare la sua amata Raffaella e arrivare all’altare sulle proprie gambe. Qualcosa di inimmaginabile fino a qualche anno fa, ma che la forza dell’amore e la tecnologia hanno reso possibile.

Michele infatti, affetto da spina bifida, era costretto su una sedia a rotelle da 5 anni, a causa di una lesione al midollo spinale. Ma grazie a un esoscheletro è riuscito a superare ogni barriera architettonica e timore psicologico, percorrendo passo dopo passo e in completa autonomia la navata della chiesa fino a raggiungere l’altare.

Michele ha indossato una sorta di intelaiatura robotizzata, un vero e proprio scheletro tecnologico in carbonio e alluminio del peso di 23 chilogrammi, con sensori in grado di stimolare la forza muscolare residua e un software capace di tradurre i dati in movimento delle gambe.

Tutto grazie a un motore elettrico posizionato sulla schiena e alimentato da batterie della durata di 4 ore. Si chiama esoscheletro ‘Ekso’, ed è un dispositivo prodotto negli Stati Uniti e in dotazione all’Istituto di riabilitazione Prosperius Tiberino di Umbertide, a cui Michele si è rivolto quando la speranza di tornare a caminare sembrava ormai perduta per sempre.

La fisioterapia, infine, ha fatto il resto. «È una grande soddisfazione per noi del centro Prosperius aver potuto regalare a Michele questa gioia immensa» ha detto il fisioterapista Riccardo Bruschi che ha seguito il giovane durante i mesi di riabilitazione.

«La nostra speranza – ha aggiunto il dottor Paolo Milia, responsabile dell’area neurologica dell’Istituto – è che in un futuro non molto lontano gli esoscheletri possano essere utilizzati nella vita quotidiana, in piena autonomia e ad un prezzo accessibile. Ciò significherebbe aprire una nuova frontiera per chi oggi è costretto su una sedia a rotelle, per restituire un’esistenza con meno ostacoli a chi ha perso l’uso delle gambe».