Nuova Vuelle, beata gioventù

Davanti a 500 tifosi, il primo giorno di una squadra povera di esperienza ma piena di energia FOTO La presentazione

Quattro dei cinque americani della Vuelle (foto Print)

Quattro dei cinque americani della Vuelle (foto Print)

Pesaro, 28 agosto 2014 - Le radici fanno la storia, ma sono i nuovi virgulti a fare il futuro. Anche se la storia, almeno momentaneamente, ritorna subito alla ribalta appena il manipolo di «ragazzini» della Consultinvest sbucano dal sottopassaggio della palestra di Baia Flaminia per la tradizionale presentazione della squadra del massimo campionato di basket 2014-2015 (FOTO): sono in circa 500 sulle tribune e fuori delle porte, almeno la metà di loro è o più giovane o ha la stessa età dei giocatori, l’urlo «Forza Pesaro» e l’entusiasmo che si scatenano sono esattamente quelli storici delle migliaia di tifosi che da sempre seguono il basket pesarese.

Il giocatore più giovane di quest’anno si chiama Nicolò Basile, è nato nel 1995 ed è un play, il meno giovane (dire il più vecchio sembra una bestemmia) è del 1986, si chiama Bernardo Musso, è una guardia e forse sarà il capitano della squadra proprio per la sua «veneranda età». Gli altri sono tutti nati fra il 1989 e il 1992. I cinque americani, tutti di colore, non erano mai usciti di casa prima di adesso (speriamo che i genitori siano stati avvertiti che sono qua a Pesaro) e naturalmente sono alla loro prima esperienza baskettara in Europa. Ma chi l’ha detto che gli americani cominciano a girare il mondo fin dalla più tenera età? Questa Consultinvest di quest’anno è di gran lunga la squadra più giovane che da sessant’anni a questa parte Pesaro abbia mai schierato sul suo massimo campo di di basket: le radici di allora sono i germogli di oggi, il pubblico, con percezione sensoriale dei giovani, lo sente che questo è veramente il primo anno di una nuova era: si chiude il libro di storia su cui crebbero i nostri padri e i nostri nonni, si apre quello delle nuove gesta da scrivere.

«Questa è la squadra più bella e più giovane che potevamo costruire – dice Ario Costa –. L’entusiasmo c’è, si sente e ci fa vedere che possiamo centrare il nostro obiettivo: quello di non essere la squadra che occupa l’ultimo posto perché sentiamo fortemente che quel posto non ci appartiene e non siamo fatti per quello. Sono al secondo anno della mia presidenza, il mio sogno continua, non mi fa dormire molto ma è davvero entusiasmante». Stessa lunghezza d’onda per il confermato coach Sandro Dell’Agnello: «La scelta dei giovani era obbligata anche per motivi di budget. Come sarà il nostro basket nel prossimo campionato? Sarà fatto di discreta velocità fin dove riusciamo, in attacco lavoreremo sulle linee dell’anno scorso e in difesa cercheremo di fare meglio, viste le caratteristiche che abbiamo».

Uno studio particolare sarà dedicato ai finali punto a punto visto che lo scorso anno erano all’ordine del giorno facendo andare su e giù per le montagne russe morale e classifica . «Per noi è stato un passo grande. Ci crediamo, possiamo dare entusiasmo e idee», dice Alessandro Mengucci della Consultinvest, per la prima volta sponsor principale della squadra. Anche il bel coraggio di dare il proprio nome a questa squadra in momenti non proprio facili: forse perché vedono il bicchiere «mezzo vuoto e messo pieno» dalla parte giusta.

Per la verità sembrano crederci tutti, come sempre in passato, compresi ovviamente i 500 che ieri pomeriggio riempivano, come sempre, la palestra di Baia Flaminia: in alto gli stendardi delle vittorie storiche, sul parquet i giovani belli e forti, quelli del futuro e per il futuro. Mettete le radici al caldo e date luce e sole ai nuovi semi: nell’aria di Pesaro pare si stia spargendo di nuovo un dolce profumo di basket.