Sei ragazzini nella rete di un pedofilo: li attirava con 3 euro e delle sigarette

L'albanese, 39 anni, di Fano, abusava di loro dopo averli fatti ubriacare

Con il Covid il disagio è aumentato

Con il Covid il disagio è aumentato

Pesaro, 20 settembre 2014 - Dovranno essere ascoltati dai magistrati con l’assistenza di psicologi i sei minorenni che hanno subìto per settimane le violenze sessuali di un pedofilo di 39 anni residente a Fano. Questi, albanese, nullafacente, attirava i ragazzini con la promessa di denaro e di un pacchetto di sigarette. Li caricava in macchina e li portava in una casa abbandonata. Dove si faceva fare o faceva quello che voleva. I ragazzini, di 14 e 15 anni, sono sei e hanno subìto l’attrazione subdola dell’uomo che gli faceva balenare prima un guadagno di trenta euro a prestazione per poi scendere a pochi spiccioli. Ma c’è un particolare: ogni volta che il 39enne intendeva fare sesso con minorenni si portava in macchina bottiglie di superalcolici. Che non risparmiava certo, facendo bere a più non posso i ragazzini fino a ubriacarli. A quel punto, aveva vinto qualunque loro ritrosia ottenendo tutto ciò che voleva. Il pedofilo che si è macchiato di tutti questi fatti (almeno cinque gli episodi accertati) è stato arrestato e ora si trova in carcere. 

Il processo deve essere ancora fatto e l’indagato non si fa nessuna illusione. «Siamo di fronte ad un uomo che ha una malattia — dice l’avvocato difensore Guido Chiocci — cercheremo di dimostrare che purtroppo esistono devianze gravi che non è possibile contrastare se non con una lunga terapia e stretto controllo sanitario. Per le vittime di questi episodi, che nessuno contesta o mette in dubbio, servirà un aiuto specifico per fargli dimenticare quei momenti o per farli superare con grande forza. In ogni caso, occorre un coinvolgimento delle strutture pubbliche per curare una persona malata e per far superare i momenti negativi che i ragazzi hanno vissuto a causa della loro giovanissima età».

Se l'avvocato difensore del 39enne chiede aiuto di fatto all’assistenza sociale per arginare la «malattia» del suo cliente che, pare di intendere, una volta libero tornerebbe a fare la stessa cosa, resta da capire chi possa rispondere a questo appello. Aggiunge l’avvocato Chiocci: «Alla richiesta al gip di incidente probatorio da parte della procura di Ancona, unirò la mia richiesta di perizia psichiatrica perché il mio assistito è completamente vulnerabile e vittima delle proprie irrefrenabili pulsioni. Vanno capite le motivazioni che portano quest’uomo a compiere comportamenti così irrefrenabili e in base alle risposte degli esperti, decidere come curarlo». 

Per ora, la storia processuale di questo 39enne albanese domiciliato a Fano comprende due processi in primo grado che lo hanno visto colpevole di pedofilia. Ha avuto una pena complessiva di 5 anni di reclusione ma fino a luglio 2014, quando venne arrestato a Fano in flagranza di reato in compagnia di alcuni ragazzini, era rimasto in libertà. E dire che aveva in custodia anche il figlio di pochi mesi, tanto da venir condannato per abbandono di minore essendosi appartato con dei ragazzini. In cambio di 3 euro, un pacchetto di sigarette e vodka. Ora il 39enne ha in scadenza il suo permesso di soggiorno. Ha già chiesto il rinnovo. La Questura l’ha negato, lasciando intendere che una volta scontata la pena l’uomo verrà espulso dall’Italia.