Lunano (Pesaro-Urbino), 18 luglio 2016 - Era a libro paga 10 anni, appena arrivato dalla Macedonia. Poi l’anno scorso, questo dipendente ha cominciato a chiedere prestiti al datore di lavoro per “liberare mia moglie e mio figlio in Macedonia tenuti segregati da mio suocero che vuole 10 mila euro“.
Il titolare dell’impresa edile di Lunano di 35 anni, mosso a pietà, gli ha dato questi soldi ma non poteva immaginare che da quel momento si sarebbe infilato in un incubo. Infatti, il dipendente tornato a Lunano nel febbraio scorso dopo tre mesi di vacanza in Macedonia, ha avanzato altre pretese di denaro (60 mila euro, pagabili in due o tre rate) al suo datore di lavoro al quale, per paventare ritorsioni concrete, ha fatto vedere pistole e cartucce dicendogli di avere anche conoscenze tra i camorristi oltre ad avere a disposizione armi come penne-pistola. E il suo datore di lavoro, venti giorni giorni fa, ha pensato di non avere scampo, preparandosi a pagare.
Poi, la pubblicazione sul giornale della notizia riguardante l’arresto di tre persone che avevano fabbricato penne-pistola, ha spinto l’imprenditore edile di Lunano a correre dai carabinieri per denunciare ciò che gli stava succedendo per colpa del suo dipendente, al quale aveva anche concesso gratuitamente una casa.
I carabinieri, insieme alla polizia coordinate dal sostituto procuratore di Urbino Simonetta Catani, hanno organizzato una trappola fotocopiando 40 banconote da 500 euro l’una, che dovevano essere consegnate al macedone. E il 9 luglio scorso la trappola è scattata: l’imprenditore è andato a casa del macedone per consegnare il denaro e quando l’estorsore lo ha preso in mano sono saltati fuori gli inquirenti ammanettandolo. Arrestato per estorsione aggravata e continuata, l’uomo di cui non è stato fornito il nome, è stato interrogato con la convalida dell’arresto in carcere.
La notizia è stata resa nota stamane in procura a Urbino dallo stesso procuratore Andrea Boni, con a fianco il questore Lauriola, il capitano dei carabinieri Baldacci e il commissario Pineschi.