Rof, speranza per Mariotti

Luigi Luminati

Luigi Luminati

Pesaro, 31 ottobre 2014 - C'è speranza per il sovrintendente del Rof Gianfranco Mariotti. La legge che vieta gli incarichi dirigenziali e le consulenze ai pensionati comincia ad accusare i primi colpi. Fatta la norma, trovato l'escamotage. Oltre all'incarico all'ex-ministro Tiziano Treu, che è commissario all'Inps, è di ieri l'annuncio della nomina di Giovanni Valentini, importante giornalista del gruppo l'Espresso, anch'esso in pensione, nel ruolo di portavoce dell'Antitrust.

Siccome la legge ha una formulazione in cui prevede il divieto di «affidare incarichi di studio o di consulenza (...), nonché incarichi dirigenziali o direttivi o cariche in organi di governo» a chi è in quiescienza, cosa ha pensato bene di fare l'Agenzia garante per la concorrenza e per il mercato (la cosiddetta Antitrust)? Di trasformare l'incarico di portavoce «in un contratto da funzionario a tempo determinato, con stipendio inferiore». Come ci ha scritto lo stesso Giovanni Valentini via Twitter. Insomma l'ente che dovrebbe tutelare la concorrenza, trova l'escamotage per aggirare una legge, dando un incarico inferiore alla valenza dell'incaricato (Valentini è un giornalista di razza, in passato anche vice-direttore di Repubblica) e anche all'attività di portavoce di un'agenzia così importante.

Che dire? Siamo in Italia. Quindi le norme si applicano per alcuni e si interpretano per altri. Fa un po' sorridere che i più bravi ad interpretare siano coloro che dovrebbero difendere il diritto alla concorrenza. Magari anche tra diverse generazioni. Quindi crediamo che faccia bene il consiglio di amministrazione del Rossini Opera Festival a cercare anch'esso una via d'uscita per tenere Gianfranco Mariotti alla guida del festival che ha inventato e creato. Fosse la proroga anticipata dell'incarico rispetto alla scadenza del 31 dicembre. Fosse quello che fosse... In fondo un Rof senza Mariotti non ha molto senso. Oppure possiamo rivolgerci all'Antitrust per imparare.