Scintillano spade e armature. A San Leo è tempo di battaglia

Accurata ricostruzione del torneo rinascimentale nella fortezza che fu presidio del ducato d’Urbino

Scontri tra guerrieri a San Leo (Fotoprint)

Scontri tra guerrieri a San Leo (Fotoprint)

San Leo (Rimini), 6 settembre 2015 - Scintillavano le armature, squillavano come strumenti musicali le spade d’acciaio che si scontravano nella rievocazione fatta ieri e oggi al forte di San Leo (avamposto del ducato d’Urbino per secoli e finito poi ai riminesi con un referendum del nuovo millennio).

La suggestione della rievocazione ha sicuramente emozionato i presenti perché il progetto “Torneo in armatura” è nato dal desiderio di far rivivere in modo accurato il clima dei tornei.

«Il nostro progetto è indirizzato non solo alla ricostruzione del Torneo ma anche della sua cerimonialità e alla parte artistica che pervade l’essenza stesso dello sfoggio di forza e potere nel rinascimento italiano» dicono gli organizzatori dell’associazione “Famaleonis”.

«Il Torneo è solo ad invito tra selezionati uomini d’arme, i partecipanti oltre ad avere repliche museali di armature che vanno dal 1450 al 1490, devono soddisfare anche diversi parametri per quanto riguarda l’abbigliamenti e l’addestramento psico-fisico» spiegano ancora gli organizzatori.

Per questo motivo il Torneo ha riprodotto per due giorni vari scontri in un campo chiuso (delimitato da uno steccato come si nota dalle foto) realizzato attraverso lo studio e l’applicazione dei regolamenti tardo quattrocenteschi.

Non sono mancati poi i personaggi di contorno, nobili e popolani, e la ricostruzione di un banchetto rinascimentale.

L’associazione culturale “Famaleonis” è sorta a Forlì e nasce dalla forte passione dei suoi membri per la storia.

«Il nostro campo d’azione abbraccia sia contesti civili che militari» precisano gli associati, che prediligono il periodo tra il 1465 ed il 1495.