La sanità al tramonto

Luigi Luminati

Luigi Luminati

Pesaro, 24 agosto 2014 - «Beato quel popolo che non ha bisogno di eroi». Forse è esagerato scomodare Brecht per questioni cittadine, ma Pesaro pare proprio un “luogo” che non ha, per fortuna, bisogno di eroi. La città è bella, il territorio attorno ancora di più. Nonostante la crisi abbia picchiato duro più qui che altrove, la ricchezza accumulata è ancora ingente e consente di vivere bene.

Infatti i dibattiti cittadini che hanno tenuto banco nell’estate non sono certo da ultima spiaggia: al contrario. Si è iniziato con la città da rendere vivace e si è proseguito con la stagione balneare lunga per le piogge di giugno e luglio. Poi, come accade da un po’ di tempo a questa parte, hanno tenuto banco i cani e i loro problemi di frequentazione balneare; l’opposizione animalista ai circhi (tema attualissimo) alternata dall’allarme lupi che si mangiano pecore e caprette. Nel mezzo il salvataggio di due-tre “bambi” rimasti intrappolati dentro la città.

Intendiamoci, c’è anche chi si occupa di solidarietà alle famiglie in difficoltà e chi invece contrappone l’eccesso di immigrati e venditori abusivi alle difficoltà degli italiani. Resta sullo sfondo il dibattito sull’ospedale e sulla Sanità in genere. Dove gli errori di questi ultimi lustri rischiano di portare ad un conto salato nei prossimi anni. Eppure, anche qui, il problema è affrontato principalmente dal punto di vista ambientale.