Turismo, Sgarbi: "Clooney va tutelato come un monumento"

L’assessore alla Rivoluzione del Comune di Urbino interviene nella polemica sul divieto di avvicinamento alla villa dell’attore

Vittorio Sgarbi

Vittorio Sgarbi

Urbino, 2 agosto 2014 - Il sindaco di Laglio, Roberto Pozzi, ha emesso due ordinanze che vietano, fino al 30 settembre, data di permanenza sul luogo di George Clooney, di avvicinarsi alla sua residenza sia a piedi che via lago con le imbarcazioni. Ed è divampata la polemica perché i divieti pare siano stati emessi per volontà dell'attore che, in caso di diniego, avrebbe lasciato il lago luogo scelto dove rilassarsi per l'estate.

Nella questione ora, dalle pagine del settimanale Di Più, è intervenuto Vittorio Sgarbi, in difesa dell'attore: "Essere italiani, per me - scrive Sgarbi - non significa avere un passaporto italiano: significa amare l'Italia, celebrarne la bellezza, sceglierla come propria dimora. E non c'è dubbio, caro George, che tu debba essere annoverato tra i grandi italiani, perché hai reso famoso nel mondo uno stupendo pezzo di Italia. E' emerso che, solo grazie a te, il flusso di turisti è aumentato del 138 per cento. La ricchezza di Laglio e dei suo dintorni, di cui beneficiano tutti gli abitanti, è più che raddoppiata per merito tuo. Vai ricompensato: ricompensato con l'affetto e il rispetto, visto che tu, di soldi, non ne hai voluti. Tu, caro George, non hai chiesto niente, se non di essere lasciato in pace". Nessun privilegio, secondo Sgarbi, viene quindi attribuito a George: "Per me non è un privilegio: è una misura simile a quella che un sindaco prende quando chiude al traffico automobilistico il centro storico di una città o i dintorni di un monumento. In un certo senso, caro George, sei un monumento anche tu".