Pesaro, 12 agosto 2012 - Se Ciro è stata la novità questa Matilde di Shabran è l’usato sicuro. Grande successo anche se, in verità, di “usato” c’è ben poco. L’unico superstite di quella magica edizione del 2004 è lo straordinario Juan Diego Florez, insostituibile nel ruolo di Corradino.

Il regista Mario Martone ha adattato la regia allo spazio più ampio dell’AdriaticArena, il cast vocale ha risposto alla grande con una convincente Olga Peretyatko e sicuro Paolo Bordogna. Altra grandissima e piacevole novità la direzione sicura di Michele Mariotti che si conferma un grande direttore d’orchestra: guida i musicisti del Comunale di Bologna ed i cantanti nei difficili sentieri scritti da Rossini raggiungendo le vette più alte, ma senza soffrire di vertigini. Il quintetto del primo atto è un momento indimenticabile. Meritati, ancora una volta, gli applausi che si scatenano nel cuore della notte. Accanto a Florez si è accesa un’altra stella: quella del pesarese Michele Mariotti.

Il pubblico dell’Adriatic Arena ha riso, applaudito a scena aperta, chiesto bis e alla fine ha salutato gli artisti con un gran battere di piedi.