Energia e velocità: la Vuelle si impone alla distanza

Divertente test amichevole a Borgo Pace contro la Termoforgia Jesi

Amichevole divertente tra Vuelle Pesaro e Aurora Jesi (Foto Riccardo Giuliani)

Amichevole divertente tra Vuelle Pesaro e Aurora Jesi (Foto Riccardo Giuliani)

Borgo Pace (Pesaro e Urbino) 3 settmbre 2017 - Una cosa è certa dopo la prima amichevole, stravinta contro la Termoforgia Jesi, squadra di A2, con quasi trenta punti di scarto (95-66): energia ne hanno da vendere questi ragazzi della Vuelle. Schiacciate, stoppate e contropiedi in quantità. A volte la foga è anche troppa, ma era la prima uscita, ed è naturale che gli automatismi non siano ancora al loro posto.

Soprattutto quelli difensivi, che all’inizio concedono davvero troppi spazi a un giocatore scafato come Hasbrouck, 11 punti nel solo primo quarto. Ma saranno anche gli unici.

Nel secondo quarto Leka prova il quintetto col doppio play, con Moore e Monaldi insieme: è il frangente più divertente e quando entra anche Ancellotti accanto a Mika, aumentando la stazza dentro l’area, i lunghi di Jesi non banchettano più.

L’Aurora Jesi perde l’aggressività dell’inizio e non trova più gli spazi comodi per il tiro di cui godeva. Quelli che ha Irvin, ma che non sfrutta, né dalla lunetta né dall’angolo, lasciando qualche dubbio sulla sua ‘mano’: Zak troverà il canestro solamente nel tempo dei rifiuti. All’intervallo, comunque, Pesaro è già ampiamente padrona del match, 15 punti di vantaggio.

Dopo l’intervallo l’intensità non cala, mentre l’Aurora, che in confronto ha la panchina corta, accusa il colpo. Quando Omogbo si beve il campo in coast to coast con un’energia pazzesca (66-43 al 27’), Spiro Leka decide di far rifiatare gli stranieri e dare spazio a un quintetto tutto italiano. Che, però, patisce un po’ Ken Brown.

L’ultimo quarto è dominato dalla stanchezza, si moltiplicano errori e palle perse, naturale di questi tempi. Si fa vedere anche Bertone. Jesi non ne ha più, Leka lo capisce: gli basta quel che ha visto, butta dentro gli altri baby Crescenzi e Morgillo e chiude in relax.

di Elisabetta Ferri