Montecopiolo (Pesaro Urbino), 17 maggio 2014 La Tappa. Diego Ulissi ha conquistato l'ottava tappa. La Foligno-Montecopiolo, considerata la prima vera prova del Giro (179 chilometri e tre gran premi), con le prime vere salite, è andata al ciclista livornese della Lampre-Merida. 

Una giornata di festa e preparativi. Nel percorso, che ha attraversato la nostra provincia (da Cantiano al monte Carpegna) da giorni si è messa in moto la macchina organizzativa. Il clou è stato a Montecopiolo, con l'arrivo di tappa. A raggiungere il quartier tappa, allestito negli uffici comunali sono stati oltre 150 giornalisti. Mentre il pubblico ha riempieto gli spalti allestiti sull'Eremo e le strade di montagna che hanno reso suggestiva la gara.

Il ricordo del Pirata. A caratterizzare questa tappa (a dieci anni dalla scomparsa) è stato indubbiamente il ricordo di Marco Pantani, che sul monte Carpegna era solito allenarsi. Il giallo del pirata e il rosa della corsa si sono mescolati assieme per una giornata che non sarà facile dimenticare. Molti degli spettatori non hanno voluto perdersi nemmeno un momento, aspettando il passaggio del Giro al Cippo di Carpegna per poi assistere all'arrivo dell'Eremo, a Montecopiolo, dove la seggiovia ha permesso a molti di godersi anche uno splendido punto panoramico. A Pantani è andato anche il pensiero di Alfio Vandi, ex professionista e oggi dirigente sportivo: "Marco non aveva ancora 18 anni, chiese di aggiungersi al nostro gruppo in un'uscita in bici proprio sul Cippo. Era ancora giovanissimo ma facemmo fatica a staccarlo. Io e Savini capimmo immediatamente che eravamo di fronte ad un ragazzo con la stoffa".

Gli eventi collaterali e l'indotto. A Carpegna lo studio fotografico Flash Back ha aperto una mostra sul Giro e su alcuni atleti che hanno fatto la storia del ciclismo. Oltre a curiosità come la bici utilizzata dai vigili del fuoco nei primi del Novecento si trovano alcuni pezzi d'epoca (scarpette, pedali e la maglietta rosa indossata da Eddy Merckx). A Montecopiolo, da subito, si è invece cercato di fare tesoro di ciò che il Giro può dare a livello turistico. Con ristoranti e attività di accoglienza che hanno fatto il pieno, si cerca infatti di ripetere il successo nei prossimi mesi, sfruttando la carovana rosa come volano per richiamere cicloturisti, escursionisti e appassionati di turismo all'aria aperta.

La storia sullo sfondo. Altro aspetto che ha segnato questa tappa è stata la memoria di due anni memorabili per il ciclismo e per Carpegna: il 1973 e il 1974, quando il Giro vide le sfide tra Merckx e Fuente. Passaggi e passioni che sono tornati presenti.

Emanuele Maffei