Pesaro, 11 aprile 2012 - E ORA? Ora che Valentino ha preso a schiaffi la sua Desmosedici, ora che la Ducati si è sentita colpita a sorpresa e a ’freddo’, che cosa accadrà? L’interrogativo è inquietante e allo stesso tempo pericoloso anche perché — dato di non poco conto — il Mondiale (esclusa la tappa in Qatar) deve, praticamente, ancora iniziare.

1 IL CONFRONTO. E’ forse l’unica via da percorrere per provare a ripartire insieme. Vedersi, guardarsi negli occhi, chiarirsi. Da una parte, Valentino dovrà essere sincero e completare lo sfogo di Losail, mettendo sul piatto del team tutte le ragioni (paure, incertezze e pessimismo) che lo hanno portato a far saltare il tappo. Dall’altra, la Ducati, nella persona di Filippo Preziosi, che dovrà chiarire come e perché la Gp12 rimane una moto difficile da portare avanti, da accostare alle giapponesi. Ma la Ducati dovrà anche tirare fuori i suoi(eventuali) dubbi sul fatto che Rossi possa essere ancora (o meno) motivato come quando si decise di strapparlo alla Yamaha.

2 IL GP DI SPAGNA. In pista (salvo test privati) si tornerà a fine mese, a Jerez per la prima tappa del Mondiale in Europa. E’ evidente che Rossi e la Ducati dovranno arrivarci con una ’strana’ sintonia. L’obiettivo? Tolto il pessimismo di Rossi dopo il Qatar, non potrà comunque essere alle stelle. Diciamo che — prendendo come spunto il piazzamento di Hayden —, Vale e la Gp12 potrebbero ritrovare un po’ d’armonia sfiorando il podio. In casa di nuova disfatta come a Losail, lo scenario si farebbe pericolosamente desolante.

3 IL DIVORZIO. E’ una strada possibile. I contratti si possono stracciare, ma in questo caso la notizia sarebbe una bomba nucleare. Sia chiara una cosa: divedersi non farebbe il bene di Vale, ne’ quello della Ducati. Il primo per non rimanere a piedi dovrebbe cercare un ingaggio in un team satellite, forse in una Crt e quindi... subire ancora lo strapotere dei vari Stoner, Lorenzo e via dicendo. La Ducati? Forse una seconda guida la troverebbe comunque, ma l’impatto mediatico dopo l’operazione-Rossi sarebbe disastroso.ù

4 GLI SPONSOR. La macchina di Valentino Rossi è una macchina complicatissima anche per ragioni di sponsor. Questo lo sa bene anche la Ducati che con il numero di Tavullia condivide una serie di marchi pubblicitari costruiti con dovizia sul binomio (tutto italiano Rossi-Ducati). Un divorzio, dunque, avrebbe ripercussioni economiche comunque pesanti.

5 LA MOTO. E’ probabile che con il suo sfogo in terra araba, Rossi abbia voluto dare una sferzata al team che in ogni caso dovrà rimettersi subito a lavoro (magari al Mugello) per correggere la Gp12, renderla migliore e far sì che a iniziare dalla prossima gara, possa ridurre i distacchi dalle avversarie. Il dato decisivo può arrivare dal rendimento della Desmo di Hayden che in pista è sembrata decisamente più ’cattiva’ della Gp12 di Valentino, ma soprattutto è apparsa vicina (anche se non vicinissima) al grupetto che può sognare il podio subito dietro i big.

Riccardo Galli

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