Vuelle a scartamento ridotto

La squadra di casa soccombe ai supplementari contro un Venezia decisamente più in palla

Il coach Piero Bucchi

Il coach Piero Bucchi

Pesaro, 25 settembre 2016 - Partita sonnacchiosa che riserva un finale avvincente. Thornton pareggia la sfida (63-63) con una tripla allo scadere dei 24’’ dopo un faticoso inseguimento, ma poi fallisce il tiro della vittoria. Si va ai supplementari, dove Pesaro pasticcia troppo, cedendo il trofeo nel finale. L’inizio è sconcertante: la pressione che Venezia mette sulla palla manda in tilt il sistema, nessun tiro esce fuori pulito, si moltiplicano palle perse e incomprensioni e gli unici 8 punti segnati nel 1° quarto arrivano dalle mani dei lunghi.

La Reyer, che ha confermato sei pedine, prende seriamente l’impegno e guadagna subito un buon margine (6-14 all’8’) che all’inizio del 2° periodo prende dimensioni ampie (12-25 al 13’). Bucchi (foto) era partito con Ceron in quintetto e Fields in panca, ipotizzando di alternarlo a Thornton (per tamponare il ko di Harrow) ma Brandon inizialmente fatica nei panni di regista, mentre la rigidità nei movimenti di Jasaitis è ancora evidente. Ad accendere la miccia sotto il fuoco della squadra è Nnoko, che con una gran stoppata innesca il primo contropiede: i nervi si distendono, si comincia a giocare a pallacanestro, con tiri meglio costruiti (a segno anche Cassese), palla che arriva sotto e una difesa più convinta che frutta diversi recuperi. Pesaro piazza un break importante fino a sorpassare con un’affondata del pivot africano (29-28 al 18’) che all’intervallo ha già preso 9 rimbalzi. Il pubblico si rianima un po’. Ma l’inizio di ripresa è complicato: le percentuali basse non aiutano, Ceron è sfasato e manca la sua verve, Jones perde Peric in penetrazione e Bucchi si arrabbia (39-51 al 27’). Anche Venezia commette distrazioni da pre-campionato, ma è più quadrata nelle sue trame di gioco, mentre la Vuelle produce un 3° quarto da 10 punti. Finchè si corre tutto viene più facile, ma c’è da lavorare per affinare il gioco a metà campo, che nell’ultimo quarto trova discreti sbocchi su Jones (56-61 al 37’), mentre Jasaitis regala una caramella a Nnoko che sigla un gioco da tre punti, una delle azioni più pregevoli del match (60-63 al 38’).

La cosa più bella della serata rimane però la sorpresa confezionata nel pre-partita: mentre scorrono le immagini di Alphonso Ford e la commozione prende il sopravvento, appare sul maxi-schermo il volto di Djordjevic: «Ho avuto la fortuna di giocare con uno dei più grandi e non lo dimenticherò mai – dice Sasha -: un giorno ci rincontreremo e faremo ancora un uno contro uno».