Martedì 23 Aprile 2024

La strage delle tartarughe non ha fine: altre tre spiaggiate

Morte dal mare: continue segnalazioni per la capitaneria, dubbi sulle cause. Trovati anche un istrice e uova di razza FOTO

Tartarughe spiaggiate (Foto Pedini)

Tartarughe spiaggiate (Foto Pedini)

Pesaro, 28 gennaio 2015 - Le violente mareggiate di questi giorni hanno restituito alla spiaggia molti cadaveri, non solo umani. Dopo le tragiche operazioni legate al ritrovamento del corpo di un altro dei marittimi turchi dispersi per la collisione al largo di Ravenna, ieri i militari della Capitaneria di Porto di Pesaro sono stati impegnati nel recupero di tre grosse tartarughe caretta caretta, spiaggiate sul litorale pesarese (FOTO). «Una pattuglia composta dagli uomini della Guardia costiera, dell’Asur ed esperti della Fondazione cetacei di Riccione – racconta il comandante della Capitaneria, Angelo Capuzzimato – è uscita di prima mattina allertata da alcune segnalazioni.

Alle 9,20 è avvenuto il primo ritrovamento nella spiaggia di Bagni Toto. Si trattava di una femmina di grandi dimensioni, lunga oltre 57 centimetri e larga 52, di circa 20 chili, che presentava una ferita nella pinna anteriore sinistra. Proseguendo la perlustrazione – aggiunge il comandante Capuzzimato – ne hanno trovato subito un’altra, questa volta davanti alla spiaggia libera Sottomonte. Anche questa era in stato di decomposizione, ma un po’ più piccola, del peso di circa 10 chili. L’ultima, era spiaggiata a Bagni Paradiso, era la più grande di tutte: una femmina lunga 61 centimetri di 28 chili. Il giro di perlustrazione è poi proseguito fino a Fosso Sejore e poi anche in Baia Flaminia, ma per fortuna senza nuovi ritrovamenti».

In questo periodo c’è grande attenzione lungo le coste marchigiane e romagnole proprio per l’allarme lanciato dal presidente della Fondazione cetacei di Riccione, secondo cui all’origine del fenomeno in forte crescita potrebbero esserci le reti da posta che i pescatori stanno collocando in mare con maggiore frequenza. Le ultime tartarughe trovate morte nel maceratese, non erano malate, avevano acqua nei polmoni, costrette troppo tempo sott’acqua. All’allarme ha risposto lo stesso ministro dell’Ambiente Galletti promettendo maggiori controlli mirati, anche perché la specie era ritenuta fino a poco fa a rischio estinzione nelle acque italiane. A destare l’attenzione dei frequentatori della spiaggia hanno contribuito anche il ritrovamento di un grosso istrice nella spiaggia di Bagni Bikini e di numerosi sacchi amniotici di razza, strane uova nere a quattro punte le cui foto, postate su facebook, hanno scatenato un curioso dibattito tra esperti. I più dotti hanno concluso che si tratta appunto di “uova” di razza oppure di palombo, molto simili tra loro.