Titolare del cinema Ducale picchiato da due giovani nei giovedì urbinati

Paolo Tomassini: “Uno mi ha colpito come una furia, ho avuto molta paura”

Urbino: Paolo Tomassini, titolare del cinema Ducale

Urbino: Paolo Tomassini, titolare del cinema Ducale

Urbino, 25 ottobre 2014 - Paolo Tomassini, 78 anni, giovedì sera è stato picchiato da due giovani, probabilmente studenti, per aver detto loro che non dovevano spaccargli il finestrino dell’auto. Ha un livido in volto, per un pugno, una costola rotta, per essere caduto, e trenta giorni di prognosi. Il nipote, che lo ha difeso, se l’è cavata con un polso slogato e sette giorni per guarire. Quella di giovedì è stata una serata devastante per molti aspetti: per la città, per molti cittadini, ma anche per gli studenti, perché venerdì mattina tutta la piazza urbinate parlava di questo episodio di violenza inconcepile, avvenuto in un clima di contrasto e deviazione.

Il giovedì notte vero e proprio non è iniziato, per così dire, perché sono appena le 21,30 quando Costantina Di Tizio, proprietaria con il marito Paolo Tomassini del cinema Ducale in via Budassi, sente un grosso colpo: “Ho pensato che provenisse dal film che stavamo trasmettendo, ma poi il marito di mia nipote mi ha avvisato che mi avevano rotto il vetro della macchina parcheggiata davanti al cinema — racconta —. Ho telefonato ai carabinieri che non potevano arrivare; nel vicolo, verso il pub, ho visto un gruppetto di quattro ragazzi che barcollavano, discutevano. Sono tornata indietro per avvisare i carabinieri che forse i responsabili erano loro e i militari hanno fatto venire una pattuglia da fuori e dirottato la chiamata al Commissariato. La polizia è arrivata in un quarto d’ora ma per me è stato un tempo interminabile e assurdo”.

La signora, nel frattempo, chiama il marito: Tomassini, arrivando in via Budassi, si accorge degli stessi ragazzi e chiede se sono stati loro a sfasciargli il vetro. La reazione di due è immediata: cominciano a spintonarlo e a cercare di sottrargli l’ombrello che ha in mano e a dirigerlo contro di lui; Tomassini si divicola dalla presa e torna verso la macchina e il cinema. Un dei due, allora, lo segue e gli si scaglia contro: “Mi ha aggredito di nuovo, era alterato, mi ha dato un pugno in faccia — ricorda —. Mi ha steso a terra e cadendo mi sono rotto una costola e stava per accanirsi su di me a terra. Il marito di mia nipote è intervenuto, mi ha difeso, tirando via il ragazzo si è fatto male alla mano. In due poi non riuscivamo a tenerlo, era scatenato, dava i pugni contro il vetro del cinema, ritornava indietro, nonostante un’amica lo tirasse via”.

I due coniugi sono impressionati dalla violenza dell’aggressione subita: “E’ stata la prima volta in vita mia che ho avuto paura, la prima volta che sono stato picchiato e mi sono dovuto difendere — continua Tomassini —: non è possibile che a uno della mia età vengano messe la mani addosso perché ha detto che gli è stato rotto il finestrino dell’auto”. “Siamo andati al pronto soccorso, siamo tornati alle 2,30 di notte e poi non abbiamo dormito perché comunque fino alle 4,30 ci sono stati calci contro le serrande, chiasso, gente ubriaca che urlava — continua la signora Di Tizio —. Davanti al Bunker c’erano più di cento persone e non riuscivamo a passare con l’auto. Non è possibile continuare così. Devo ringraziare la polizia per la velocità dell’intervento e per aver individuato i responsabili. L’università deve provvedere verso i suoi studenti, espellerli, fare segnalazioni ad altri atenei”. Già nel primo pomeriggio il Commissariato di Urbino aveva individuato i due giovani.