Quattrocento piccole trote partono da Cantiano per ripopolare i fiumi delle Marche

Il progetto Life + Trota per la conservazione della specie FOTO Natura

Una trota mediterranea del bacino del Nera

Una trota mediterranea del bacino del Nera

Pesaro, 28 aprile 2015 - Quattrocento piccoli avannotti di trota mediterranea (foto) di circa 3 centimetri, nati nell’impianto ittiogienico di Cantiano tra febbraio e marzo 2015, sono stati introdotti nel torrente Bevano nei giorni scorsi in occasione della visita del monitor del progetto europeo Life+ Trota per la conservazione della specie.

Il progetto, realizzato grazie ad un co-finanziamento dell’Unione Europea nell’ambito dello strumento Life Plus, è promosso da Provincia di Pesaro e Urbino, Provincia di Fermo, Parco Nazionale dei Monti Sibillini, Università Politecnica delle Marche, Università di Perugia e Legambiente. “Obiettivo è quello di recuperare e conservare le ultime popolazioni native di trota mediterranea (Salmo macrostigma) in sette bacini fluviali della regione Marche. La trota mediterranea, unica trota originaria dell’Italia centro-meridionale, è, infatti, protetta dalla Direttiva Habitat in quanto considerata specie ‘in pericolo di estinzione’ in Italia”, spiega una nota.

“Grazie al progetto Life+ Trota abbiamo iniziato un’importante azione concreta di conservazione, che consiste nel ‘supportive breeding’, cioè il ripopolamento con trote nate in cattività da genitori mediterranei puri - dichiara Vincenzo Caputo Barucchi, dell’Università Politecnica delle Marche - Nel corso di questo secondo anno di progetto sono stati stabulati con successo circa 200 pesci dai quali sono stati selezionati geneticamente circa 50 esemplari utilizzati per la riproduzione in cattività. Dalla ‘spremitura’, è così che in gergo viene chiamata la fase della riproduzione artificiale, sono nate circa 4.000 trotine che serviranno a rafforzare le popolazioni selvatiche di trota mediterranea che sono state ‘inquinate’ geneticamente in seguito all’ibridazione con le trote domestiche di origine atlantica, immesse nei nostri fiumi a vantaggio della pesca sportiva”.

Fonte Dire