Trovato carbonizzato nell’auto: è giallo

La vittima è un 34enne di Senigallia. Il cadavere è stato scoperto vicino alla palazzina Sabatelli

Carabinieri in azione (foto archivio)

Carabinieri in azione (foto archivio)

Fano, 21 luglio 2014 - Carbonizzato dentro la macchina divorata dalle fiamme. Giallo, ieri sera, verso le 20,15 a Sant’Ippolito, in prossimità del fiume Metauro, non lontano dal noto ristorante Palazzina Sabatelli. Una Fiat Grande Punto è andata a fuoco e all’interno è stato ritrovato, completamente devastato dal rogo che ha investito il mezzo, lo scheletro di una persona. Che sembra essere un 34enne di Senigallia sul cui nome però c’erano ancora dei dubbi fino a tarda notte. A dare l’allarme è stato un camionista del posto che a quell’ora stava eseguendo dei lavori agricoli su un terreno dei suoi genitori, sull’altra sponda del fiume, a circa due chilometri dal luogo del drammatico incendio. 

Il testimone Ivano Manoni racconta: «All’improvviso ho visto in lontananza una cortina di fumo nero, sempre più densa e poi ho sentito un’esplosione. Ero a quasi due chilometri, ma il botto l’ho percepito bene. Ho capito che era successo qualcosa di grave e ho immediatamente avvertito i vigili del fuoco e nel frattempo, anche su indicazione dei pompieri, sono salito in macchina per raggiungere il posto da dove proveniva il fumo. Per arrivarci, poiché si trovava sull’altra sponda del Metauro, ho dovuto fare un giro piuttosto lungo e quando sono arrivato erano trascorsi una ventina di minuti dallo scoppio. Quello che ho visto è stato sconvolgete: c’era una macchina divorata dalle fiamme e dentro, sul lato guida i resti di una persona, completamente carbonizzata. Non ce l’ho fatta a guardare a lungo; perché era una cosa terribile, ma mi pare di aver visto che c’erano rimasti solo i resti del busto e della testa; tutto il resto se l’era mangiato il fuoco». 

Nei minuti successivi sul posto sono arrivati i pompieri di Fano e i carabinieri, ai quali spetterà ora il compito di ricostruire l’accaduto e scoprire le cause del mortale incendio. Nella tarda serata di ieri, non era ancora certa l’identità della persona carbonizzata. Secondo quanto appurato a Senigallia, il 34enne avrebbe detto a casa di voler andare a pesca nella zona del Metauro dove era già stato. E in effetti per raggiungere quella zona occorre conoscere bene la strada. Poi è successo qualcosa di ancora indecifrabile. Incidente, oppure suicidio o qualcosa di peggio, come un omicidio finito con l’incendio dell’auto per far sparire le tracce degli autori? Un giallo che i carabinieri cercheranno di svelare.