Si fingevano ambulanti di arance, ma rapinavano i clienti

Arrestati un 30enne e un 17enne, cinque colpi ad inizio anno tra Marche ed Emilia Romagna

Il raggiro delle arance, un fermo immagine delle telecamere

Il raggiro delle arance, un fermo immagine delle telecamere

Pesaro, 30 luglio 2016 - Si fingevano ambulanti di succose arance di Sicilia. Giravano con un grazioso furgoncino carico di agrumi. In realtà erano ladri seriali senza scrupoli, disposti a fare del male ai vecchietti pur di strappargli di dosso soldi e ori. Al termine di lunghe e laboriose indagini (rese più difficoltose dal malcostume di non denunciare immediatamente i furti) i carabinieri hanno arrestato Vincenzo Iorio, 30enne di Afragola (Na) e uno dei suoi complici, un giovane di 17 anni, che dopo un breve periodo trascorso in comunità è stato spedito dal giudice del tribunale minorile di Ancona, sotto la sorveglianza stretta dei genitori nel napoletano. 

Dal 22 gennaio al 1° marzo la banda delle arance ha compiuto almeno 5 colpi: due rapine e tre furti sono quelli che la Compagnia carabinieri di Pesaro è riuscita ad attribuirgli grazie al lavoro certosino del Norm comandato dal maresciallo Francesco Paragallo. Nell'ordine di custodia cautelare in carcere spiccato dal gip di Pesaro compaiono infatti il primo, ai danni di un 86enne in via dell'Acquedotto a Pesaro; uno a Tavullia con vittima un 51enne che ha denunciato il fatto tre giorni dopo complicando le ricerche dei fuggitivi; una rapina aggravata a Lunano ai danni di un 62enne ed infine il furto con strappo di una catena d'oro dal collo di un 84enne... l'unico caso in cui si è riusciti a recuperare il bottino.

Il modus operandi di quella che viene ritenuta essere una banda assai più numerosa dei due già assicurati alla giustizia (per questo le indagini continuano) era seriale e collaudato: avvicinavano persone considerate più deboli fingendosi vecchi amici di famiglia, gli proponevano un dolce omaggio in ricordo dei tempi andati, gli occupavano mani e braccia consegnandogli una pesante cassetta di arance e quando la vittima era praticamente immobilizzata gli strappavano di dosso i monili (orologi, braccialetti, collane). Se la vittima era stata vista con un portafoglio gonfio di soldi, la tattica subiva una leggera modifica: consegnavano le arance, iniziavano a parlare di crisi economica, il vecchietto si impietosiva e insisteva per pagare il dono con 5 o 10 euro... ed era quello il momento in cui arraffavano il portafoglio con i soldi della pensione al suo interno. 

"Sono rimasto molto colpito dal caso di Verucchio - ammette il comandante Paragallo -: l'84enne si è spaventato così tanto da non riuscire neppure a gridare aiuto. E dire che a pochi passi c'era il cognato che lavorava. Nessuno si è accorto di nulla. Rientrato a casa poi, un po' la vergogna e un po' lo choc non è riuscito a dire nulla. I familiari si sono insospettiti per questo...." 

"E' molto importante avvisare subito le forze dell'ordine - ricorda il comandante della Compagnia De Gori -: non c'è nulla di cui vergognarsi e ogni istante è prezioso per diramare le ricerche e organizzare posti di blocco. Ora, con l'autorizzazione del magistrato". I carabinieri diffondono la fotografia dell'arrestato Iorio perché altri, riconoscendolo, possano fornire nuovi elementi per le indagini ancora in corso.