Giovedì 25 Aprile 2024

Truffa in banca, cassiere raggirava i clienti aumentando le cifre dei prelievi

L’uomo è stato denunciato, 200mila euro la somma da lui ‘arrotondata’ negli anni

Prelievo di denaro al bancomat (foto di repertorio Ansa)

Prelievo di denaro al bancomat (foto di repertorio Ansa)

Pesaro, 18 dicembre 2014 - I finanzieri del Comando Provinciale di Pesaro, al termine di una articolata attività investigativa durata due anni, hanno smascherato un cassiere della Banca Popolare di Ancona - Gruppo UBI - sportello di Monte Cerignone della Filiale di Macerata Feltria. Secondo le indagini raggirava i correntisti per arrotondarsi lo stipendio.

L’operazione, condotta e portata a termine dalle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Tributaria Pesaro, ha consentito di individuare un dipendente che, approfittando della buona fede e del rapporto di fiducia instaurato con una decina di clienti più anziani, è riuscito, da gennaio 2009 a luglio 2012, ad impossessarsi indebitamente di una somma di denaro per un ammontare complessivo superiore a 200.000 euro.

Il meccanismo era semplice: il cassiere faceva firmare agli ignari clienti - quasi sempre ultraottantenni - in occasione dell’operazione di prelevamento allo sportello, le contabili bancarie prive del relativo importo, per poi compilarle, successivamente, indicando cifre superiori a quelle effettivamente richieste, riuscendo, così, ad intascare la differenza.

Chiaramente, tutto ciò avveniva all’insaputa della clientela, poiché il reo si guardava bene dal rilasciare alcuna documentazione. Il “servizio” era fornito dal bancario anche a domicilio, nel caso in cui i clienti - sempre molto anziani - non erano in grado di recarsi in banca.

In tali casi, infatti, si presentava nelle abitazioni degli stessi per consegnare il denaro contante richiesto, necessario per le spese quotidiane. Anche in queste circostanze il meccanismo era uguale a quello praticato allo sportello e nulla veniva rilasciato agli ignari clienti, i cui conti correnti si assottigliavano, di giorno in giorno, a loro insaputa.

Le investigazioni, dirette dalla dr.ssa Simonetta Catani, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Urbino, si sono concluse con la denuncia del soggetto ritenuto responsabile del reato di truffa e falsità.