Cinquecento studiosi da tutto il mondo a confronto sulla Città Ideale

Da venerdì a sabato a Urbino il summit del gruppo RC21 (Research Committee on Urban and Regional Development) dedicato alle Smart Cities

La Galleria Nazionale delle Marche a Urbino

La Galleria Nazionale delle Marche a Urbino

Urbino, 24 agosto 2015 – E’ stato presentato questa mattina alla stampa “The Ideal City: between myth and reality” (La città ideale: tra mito e realtà), il Convegno mondiale proposto annualmente dal Comitato di ricerca sugli Studi Urbani e Regionali RC21.

L’evento è in programma dal 27 al 29 agosto all’Università di Urbino, Polo Volponi (ex Magistero, in via Saffi).

A spiegarne i contenuti, legati all’urbanistica affrontata con metodo multidisciplinare, sono stati gli organizzatori Yuri Kazepov ed Eduardo Barberis, del Dipartimento di Economia, Società, Politica, che hanno lavorato in collaborazione con Ateneo, Comune di Urbino, Ersu, Isia e Ijurr (International Journal of Urban and Regional Research).

Yuri Kazepov con la Città Ideale conservata a Berlino

Yuri Kazepov con la Città Ideale conservata a Berlino

I numeri.

Tra i tanti aspetti da cui partire per spiegare la portata della conferenza di RC21, tra le tre associazione più importanti e attive presenti a livello internazionale che intrecciano sociologia e urbanistica, c’è il dato numerico. Il peso dell’iniziativa è riprodotto dalle cifre, con 500 partecipanti, oltre 30 sessioni ed esperti di 50 Paesi.

«L’anno prossimo il convegno internazionale – ha rimarcato il professor Kazepov – è atteso a Città del Messico, nel 2017 a San Pietruburgo, infine, nel 2018, a Toronto».

«L’Università di Urbino – ha commentato il rettore Vilberto Stocchi – ha avviato, oltre a questa, una serie di iniziative di altissimo livello. Urbino è una città straordinaria con un’unicità che va comunicata».

Vilberto Stocchi

Il rettore dell'Università di Urbino, Vilberto Stocchi, e la città ideale conservata a Baltimora

Una qualità di cui bisogna tenere conto anche quando ci si sposta al tema del finanziamento pubblico: «Quando si pensa ad Atenei come Harvard occorre non dimenticare che con 20mila studenti gode di risorse pari a quello che equivale da noi al 40 per cento del Fondo di finanziamento ordinario destinato a tutto il sistema universitario italiano».

Gli enti che partecipano.

Tra gli enti che collaborano c’è, in prima linea, il Comune di Urbino. «Speravamo di avere più spazi a disposizione per ospitare i partecipanti a questo convegno – ha commentato il sindaco, Maurizio Gambini –. L’alta adesione ci ha messo di fronte al fatto che dobbiamo aprire una riflessione sull’organizzazione della ricettività. Il tema trattato – ha aggiunto – ci interessa particolarmente perché sarà fondamentale per il futuro. In Italia – ha poi annotato - per fare l’amministratore pubblico non servono particolari competenze. Pertanto ritengo necessario arricchire la conoscenza e dunque la capacità di prendere decisioni».

Ad intervenire per l’amministrazione è stato anche l’assessore all’urbanistica Roberto Cioppi: «La città – ha osservato – dovrà affrontare di qui in avanti una riflessione seria sull’urbanisitca. Non è più tempo per un approccio meccanicistico per cui ci si limitava a tracciare linee su un foglio planimetrico. E’ indispensabile, come diranno gli atti del convegno, dare vita ad un’attività multidisciplinare».

L’assessore ha quindi lanciato una sfida per ora raccolta: «Ho il sogno – ha spiegato – di fare di Urbino un laboratorio internazionale permanente che possa assolvere al ruolo di referente su queste tematiche».

Urbanistica e politica.

Un aiuto ad entrare nella logica dell’evento (leggi qui il programma) è stato offerto dal professor Kazepov. «Tra le questioni che saranno approfondite c’è quella della dimensione pianificata della città, sempre diversa da quella vissuta». Su questo si confronteranno super esperti e giovani studiosi, secondo «una trasmissione di conoscenza» trasversale e di taglio comparatistico (mettendo ad esempio in relazione realtà completamente diverse).

«E’ estremamente rilevante – ha spiegato Eduardo Marques, presidente di RC21 – che da contesto a contesto ci sono profonde differenze. Esistono città nelle quali la segregazione sociale è molto forte, altre dove invece è minima».

Eduardo Marques con la Città Ideale conservata a Urbino

Eduardo Marques con la Città Ideale conservata a Urbino

Sociologi, antropologi, urbanisti, architetti ed economisti porteranno ciascuno una prospettiva singolare anche su questi aspetti. Cercando però di convergere su un nuovo modo di guardare al tessuto urbano: «Per capire le città moderne – ha ripreso Kazepov – non ci bastano i concetti dell’Europa degli anni ‘20».

Occorre, per citare una delle tante esplorazioni possibili, metterle in una nuova relazione con l’economia: «Come scrisse Karl Polanyi, a proposito del sopravvento preso dall’economia sulla società, dobbiamo comprendere che è ques’utlima a includere la prima, non il contrario».

Un ragionamento che fa da preludio ad altro: è lo sviluppo urbanistico che può creare sviluppo economico e non esistono strade opposte a senso unico come talvolta si è creduto. «La città – ha concluso Kazepov – è anche economia, ma non solo questo, piuttosto è decisione politica. Non a caso Weber sottolineava come la città fosse considerata potere illegittimo dal sistema feudale».

Open data.

Ai numeri già citati, si affianca un’altra peculiarità. «Contrariamente a quanto vorrebbe una certa editoria da embargo – ha detto Eduardo Barberis – abbiamo voluto che i contributi del convegno fossero subito disponibili sul nostro sito www.rc21.org e sulla pennetta che consegneremo ai partecipanti. Consideriamo fondamentale la condivisione prima, durante e dopo i lavori».

Tant’è che il dibattito diffuso da articoli e pubblicazioni (Kazepov ha parlato di «agorà») è tra le ricadute attese.

In evidenza.

Tra gli appuntamenti da cerchiare in rosso ce ne sono due di particolare rilevanza. Quello che ha per protagonisti David Harvey, tra le voci più autorevoli che si siano occupate di vita urbana. E quello, infine, con Susan Fainstein, docente ad Harvard ed autrice nel 2010 del volume “The just city” (La città giusta) e Peter Marcuse, figlio del filosofo Herbert Marcuse, esponente della Scuola di Francoforte.

Il design applicato all’idea di città.

A condire ulteriormente di spunti interessanti la materia trattata ci sono alcuni elementi come il libretto, frutto di concorso, realizzato dagli studenti dell’Isia. Oppure la scelta dei gadget (basti citare la pendrive rigorosamente in materiale ecosostenibile) che è coerente con lo spirito di fondo dell’iniziativa.

Una curiosità a margine.

A proposito di urbanistica (in questo caso riqualificazione urbanistica) nel corso della conferenza stampa è emerso anche un dettaglio sinora sconosciuto. La notizia è «sfuggita» al rettore Vilberto Stocchi nel ricordare il finanziamento di 195mila dollari concesso all’Università (unico beneficiario italiano) dalla Fondazione Paul Getty di Los Angeles per la predisposizione di un progetto di recupero dei collegi. «Per sbaglio – ha rivelato  ci era arrivato l’assegno di 200mila dollari destinato ad altro intervento. Come è andata a finire? - ha conlcuso sorridendo –. Lo abbiamo restituito al mittente».

La Città Ideale conservata a Urbino

La Città Ideale conservata a Urbino