Caccia al Teshorror, sulle tracce del patriota urbinate-australiano Raffaele Carboni

Una lunga e appassionata rincorsa agli indizi nel centro della città ducale per arrivare a risolvere un vero mistero

Un bagatto attende i concorrenti per porre enigmi utili alla soluzione del mistero

Un bagatto attende i concorrenti per porre enigmi utili alla soluzione del mistero

Urbino, 17 agosto 2015 - Appassionante quinta edizione della Caccia al Teshorror, l’originale competizione ideata da Tiziano Mancini e Katia Petrolati e sponsorizzata da Prometeo e Legato Albani, che da cinque anni nella Notte del Duca coinvolge ben 120 concorrenti divisi in 30 determinatissime squadre.

Alla fine il quartetto composto da Alberto Bruscoli, Eugenio Spinaci, Alessandro Basili e Paride Sciamanna ha avuto la meglio per pochi secondi, dopo 2 ore e 19’ di corse e prove da superare tra i vicoli di Urbino, sui campioni in carica Lorenzo Alessandrini, Michele Tegacci, Luigi Bravi ed Emanuele De Angeli, bussando stremati, tanto da annunciarsi con una testata più che con una bussata, alla porta di Raffaello Carboni in via Santa Margherita.

Il patriota garibaldino, interpretato da Mario Baldari della Compagnia del Delitto, era infatti l’assassino da scoprire interpretando gli indizi ricevuti dai personaggi nascosti lungo il percorso, che hanno sottoposto i concorrenti a prove di fortuna, botanica, musica, scacchi, calcio e giochi tradizionali.

Secondo la ricostruzione di fatti storici romanzati, Carboni avrebbe ucciso il 6 luglio 1849 durante gli eventi della Repubblica Romana, il patriota e musicista Goffredo Mameli, dopo aver subito il furto e il deposito dell’Inno d’Italia, che dunque avrebbe dovuto chiamarsi Inno di Carboni.

Nel sottrarsi alla fuga, un mese dopo il Carboni avrebbe anche strangolato nelle valli ravennati Anita Garibaldi, dandosi poi inevitabilmente alla fuga in Germania e poi in Australia.

La fatica non ha tolto lucidità ai vincitori: «Bisognerebbe costringere gli urbinati a partecipare a questa gara» hanno dichiarato al momento della premiazione «in modo da conoscere e scoprire ogni anfratto della città».

A loro una cena per quattro al Ristorante La Fornarina. Anche gli sconfitti piazzati al posto d’onore, Lorenzo Alessandrini, Michele Tegacci, Luigi Bravi ed Emanuele De Angeli, nel ricevere in premio una cena alla Taverna degli Artisti, si sono complimentati con Mancini e Petrolati invitandoli a recedere dall’idea di abbandonare.

«Ci penseremo» è stata la risposta degli organizzatori. «Di certo un finale così appassionante invoglia a preparare una nuova sfida per l’anno prossimo». Soddisfatti anche Matteo Ceccaroli, Alessandro Polidori, Giacomo Gulini e Tommaso Serafini che col terzo posto si sono aggiudicati una cena alla Pizzeria Tre Piante e dopo due podi consecutivi puntano già alla vittoria finale nel 2016.