Mercoledì 24 Aprile 2024

L’“Urbino International Centre” ha macinato tanto. Attese per il futuro

Cambio della presidenza. Lascia Gabriele Cavalera che ha avviato progetti per un milione di euro. Ora è la volta di Vilberto Stocchi

Gabriele Cavalera e, nello sfondo, la sede dell’Uic in via del Popolo

Gabriele Cavalera e, nello sfondo, la sede dell’Uic in via del Popolo

Urbino, 31 gennaio 2015 - Dal 2012 ad oggi, l’Urbino International Centre Uic ha dialogato con istituzioni internazionali per poter portare studenti, professionisti e anche turisti nella città ducale e nel territorio: sono ora in corsa progetti che si collegano al Distretto culturale evoluto delle Marche per la mostra degli “Uomini illustri”, per il “Bistrot delle Marche”, per il centro di prenotazione unico delle strutture ricettive di Urbino, per l’albergo diffuso.

Progetti che veicolano quasi un milione di euro. A lavorare per questi e altri obiettivi, dall’aprile 2013 a gennaio 2015, è stato Gabriele Cavalera nella veste di presidente dell’Uic, nominato dopo le dimissioni del professor Giuseppe Giliberti. Innanzi tutto non guasta ricordare come è nato l’Urbino International Centre e con quali intenti.

«L’inaugurazione si è svolta nel maggio del 2012 e l’Uic è nato per volontà del Comune di Urbino, dell’Università, della Provincia e dell’Ersu per mettere insieme un coordinamento che si occupasse della progettazione e della costruzione di politiche di internazionalizzazione che vanno nel senso contrario di quello che normalmente si fa con l’internazionalizzazione: l’Uic infatti vuole attirare studenti, convegnisti e anche turisti a Urbino, e non portare le nostre realtà all’estero, mirando le sue azioni maggiormente nell’aspetto culturale della città e del territorio».

In questi anni che cosa è stato realizzato di queste azioni?

«La prima impostazione è stata quella di assolvere alla mission iniziale, dare strumenti per capire come accogliere le persone: per questo è stata fatta una mappatura dettagliata degli spazi che Urbino ha a disposizione, aule per convegni, attrezzature e servizi; inoltre una mappatura delle strutture universitarie e uno studio sui flussi ai collegi universitari per comprendere quante persone si possono ospitare a Urbino».

Cosa è emerso?

«Che la capacità è variabile e dipende dalle attività accademiche e da altre iniziative presenti. Questo comunque è un dato che va aggiornato continuamente. L’Uic ha continuato a lavorare e per la prima volta ha incontrato tutti i direttori dei corsi per stranieri che vengono a Urbino d’estate per studiare italiano: sono state ascoltate le loro richieste che principalmente vertevano sul bisogno di un coordinamento delle attività».

Cosa chiedono poi gli stranieri che vengono a Urbino?

«Sempre più servizi, il wifi affidabile, potente e disponibile che serve per studenti, convegnisti e turisti e altre facilitazioni. Noi abbiamo fatto una convenzione con la società del trasporto pubblico, abbiamo aperto un dialogo con la Camera di Commercio, una collaborazione con la start up dell’Università Lingua Ideale. Tutti questi elementi sono input per l’amministrazione perché si può comprendere che gli stranieri che vengono ad Urbino hanno bisogno, pagando, di potersi muovere nel territorio e partecipare a eventi nel fine settimana. Di sicuro, per loro, una priorità è dialogare in modo rapido con un’istituzione che rappresenta la città e per l’Uic, che comprende Comune, Ersu, Università, Provincia, questo è possibile. Ad Urbino abbiamo poi esperienze positive, come l’Urbino Press Award che ha portato i corsi di giornalismo per stranieri che dal 2007 sono progressivamente cresciuti».

Quali sono i progetti allora in fase di realizzazione in cui l’Uic è coinvolto?

«Agli inizi del 2014 sono partiti i progetti del Distretto Culturale Evoluto della Regione Marche: la candidatura di Urbino a capitale europea della cultura 2019, che non è andata bene, ha permesso di capire ancor di più le potenzialità di Urbino e uno dei progetti regionali legati al Distretto culturale ha scelto l’Uic come soggetto attautore. L’Uic allora darà supporto alla progettazione della mostra cosiddetta degli “Uomini illustri” a marzo, al cosiddetto “Bistrot delle Marche” che sarà una vetrina delle eccellenze gastronomiche e per il quale il sindaco Gambini ha voluto mettere a disposizione una parte della Data. Alla fine del triennio i progetti del Distretto culturale avranno mobilitato, tra pubblico e privato, investimenti per circa un milione di euro: Ivan Antogniozzi è colui che ha curato il progetto. Si vuole anche realizzare il Centro unico di prenotazione per tutte le strutture ricettive, pubbliche e private, di Urbino con un socio-partner privato, leader nelle Marche per il booking. Poi si svilupperà l’albergo diffuso, ovvero le residenze di alta qualità, vicine, che danno un’offerta diversa dall’albergo e dall’affitta camere».

 

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L’Urbino International Centre, nato nel 2012, con sede in via del Popolo, è una associazione senza scopo di lucro costituita dall’Università, dalla Provincia di Pesaro e Urbino, dall’Ersu di Urbino e dal Comune di Urbino.

L’Uic si propone di coordinare e incentivare le attività formative e culturali internazionali, promuovere e favorire l’accoglienza nelle strutture del territorio; fornisce informazioni sui corsi già programmati dall’Università, dalle scuole con indirizzo artistico o da altre istituzioni pubbliche o private; cura l’organizzazione diretta di pacchetti “studio/vacanza”, a seconda delle esigenze, un servizio completo di accoglienza riguardante alloggi, ristorazione, trasporti, aule e qualsiasi tipologia di servizio necessario; offre anche suggerimenti su visite alle bellezze paesaggistiche e architettoniche del territorio provinciale, nonché su eventi culturali, enogastronomici, ambientali e folcloristici di Urbino e di tutto il territorio.

L’ufficio è aperto dal martedì al venerdì, dalle 9 alle 13.

Il presidente, appena nominato, è il rettore dell’Università Vilberto Stocchi, il direttore è invece Paolo Polidori docente di Scienza delle finanze a Giurisprudenza. Del direttivo – con incarichi senza indennità – fanno parte anche Massimo Grandicelli (già presente) in rappresentanza della Provincia, Massimo Fortini (ex direttore) per il Comune di Urbino, Angelo Brincivalli per l’Ersu, il segretario-economo resta Lorenzo Ciaffoncini dell’Ersu.

Il comitato tecnico-scientifico sarà nominato nelle prossime settimane.