Mercoledì 24 Aprile 2024

Le “Vie dei Presepi” illuminano Urbino

Tantissimi punti espositivi: dalla creazione tradizionale a quella ispirata alle architetture rinascimentali

Il celebre presepe di Brandani, all’oratorio di san Giuseppe

Il celebre presepe di Brandani, all’oratorio di san Giuseppe

Urbino, 23 dicembre 2014 – E’ una pluralità di voci quella che anima il Natale di Urbino. Tra mostre, eventi e iniziative, ad arricchire il coro c’è anche il più classico percorso delle Vie dei Presepi. Ce ne sono a decine nei diversi angoli della città, tutti differenti, dai materiali, al periodo, alle tecniche usate (si va dalla scultura alla pittura al bassorilievo).

I principali punti espositivi scelti sono cinque, aperti fino al 6 gennaio dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19 (ingresso 2 euro, esclusi i bambini): l’Oratorio di san Giuseppe, con il capolavoro urbinate (il presepe di stucchi del Brandani), il Collegio Raffaello, dove l’arte si fa presepe, la chiesa di san Domenico, la città dei presepi, la chiesa degli Scalzi, nella quale si trova una delle tracce delle Vie, la Natività per tradizione e la chiesa di sant’Anna, nella quale è rappresentata la Sacra conversazione rinascimentale.

Oltre a questa lunga schiera di interpretazioni sul tema della natività (a cui si aggiungono il presepe dell’Oratorio di san Giovanni, opera della Confraternita jesina dei mastri presepai che hanno dato vita e materia all’Adorazione del Bambino di Lorenzo Lotto, la chiesa di san Francesco, l’Oratorio delle Cinque piaghe, la basilica Cattedrale, la chiesa di Santa Caterina, la chiesa della SS. Annunziata, la chiesa del sacro Cuore di Ca’ Staccolo, la chiesa di San Bernardino- Mausoleo dei duchi), il percorso è punteggiato da altri luoghi minori: le vetrine dei negozianti di via Raffaello, il centro commerciale di Porta Santa Lucia, il bar Victoria, la cartolibreria Raffaello, la vetrina di via Bramante 7, la Degusteria Raffaello, il Cortile di Palazzo Galli Palma, l’ingresso della Rampa, l’albergo Italia, la pizzeria il Buco, la copisteria L’Asterisco, il negozio di frutta e verdura Polidori, la vetrina di via Battisti 23, la fonte del Leone, le vetrine di via Battisti, il centro commerciale Consorzio, il caffè Basili e l’ingresso del Collegio Raffaello, il negozio di calzature Passo Passo, il sottopasso di Piansevero.

Alla natività è dedicata anche la mostra «Il Cantico della Sacra Famiglia - Il Restauro per una Didattica dell’Arte» aperta fino all’11 gennaio nell’Oratorio della Grotta della Cattedrale, evento realizzato dall’Arcidiocesi di Urbino-Urbania-Sant’Angelo in Vado, Rete Museale, in collaborazione con la scuola di Conservazione e Restauro dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, la Soprintendenza SBSAE delle Marche, in comunione con il Comune di Urbino e con il sostegno della Pro Urbino.

L’iniziativa presenta le opere d’arte restaurate che mostrano l’iconografia del Natale, in tutte le sue declinazioni. Questa, si legge in una nota diffusa dall’Arcidiocesi, «è l’occasione per riflettere sul tema dell’incarnazione di Cristo attraverso capolavori d’arte realizzati fra XV e XVIII secolo, provenienti dal territorio arcidiocesano, che rendono visibile l’Emmanuele. Nei secoli, l’arte ha raccontato l’evento di salvezza per l’umanità secondo le categorie che le sono proprie, al di là degli stili e delle qualità estetiche.

Artigiani ed artisti attivi ad Urbino nel Rinascimento, i pittori della scuola di Federico Barocci, i maestri che fino ad oggi hanno eseguito opere d’arte per la devozione, ripropongono il culto per l’Emmanuele e testimoniano il Vangelo come annuncio di salvezza. Rivivere il Mistero dell’incarnazione è il proposito dell’evento presentato presso l’Oratorio della Grotta della Cattedrale, luogo centrale della pietà per la città di Urbino. I valori della fede tessono la memoria e la cultura del territorio e le opere esposte, documenti storici ed elementi antropologici, indicano il senso dell’umano cammino, aprendolo profondamente al Mistero ed alla speranza».

di e. m.