Valentina Nappi, la pornostar a Pesaro con Queen Kong

Alla mostra del nuovo Cinema: "Voglio dare scandalo ai borghesi"

STAR HARD CORE Valentina Nappi, 28 anni, protagonista del cinema pornografico italiano

STAR HARD CORE Valentina Nappi, 28 anni, protagonista del cinema pornografico italiano

Pesaro, 8 luglio 2016 - Il cortometraggio Queen Kong, protagonista la pornodiva Valentina Nappi e girato da Monica Stambrini, sarà proiettato oggi alle 19,15 allo Sperimentale nell'ambito della mostra del Nuovo Cinema di Pesaro. La proiezione è vietata ai minori di 18 anni, con cartello all’ingresso. Domani tavola rotonda ‘Porno al femminile’ alle 11 al Centro Arti Visive Pescheria. Interverranno anche Nappi e Stambrini.  

Una serie di film porno in una breve ma intensa carriera ed ora ‘Queen Kong’, porno d’autore per Valentina Nappi.

Valentina Nappi si sente realizzata?

«Il mio ideale è un porno di ricerca come Queen Kong, ma che non perda il carattere di ‘cinema d’uso’: bisogna sempre avere in mente l’onanista, a cui dobbiamo dedicare tutti i nostri sforzi creativi. Questo bisogna sempre esplicitarlo: più onanisti e meno matrimoni!».

Ci sono state polemiche sulla presenza del film della Stambrini alla Mostra?

«Non reputo certe “critiche” degne di considerazione».

E’ mai stata attaccata per il suo lavoro di pornostar?

«All’inizio sì, ora tutti mi rispettano perché mi considerano “famosa”. Ma io voglio restare uno scandalo inintegrabile per la visione borghese del mondo».

Nella sua vita, oltre al lavoro e ai soldi, cosa rappresenta il sesso?

«Non mi piace l’associazione delle parole “sesso” e “soldi” in questa domanda. Non credo affatto che il mio lavoro esprima il binomio sesso-soldi. In realtà esprime il contrario: rappresenta il sesso facile. E il sesso o è facile o è merce borghese. La mercificazione del sesso si combatte solo col sesso facile».

Una visione quasi comunista.

«Ecco, io voglio rendere il sesso un bene del secondo tipo: un bene la cui offerta sia limitata come l’aria, come dovrebbe essere l’acqua potabile. La mia immagine, il fatto che i media mi dedicano un po’ di spazio sono per me semplicemente un modo per veicolare il mio messaggio. Io sogno un mondo che non abbia più bisogno del personaggio mediatico Valentina Nappi, ma al limite solo della pornoattrice Valentina Nappi. Sogno un mondo in cui il sesso sia così facile che non ci sia più bisogno di icone del sesso facile».

Che cosa l’ha spinta ad intraprendere questa carriera?

«L’interesse per la pornografia e il desiderio di conferirle la stessa dignità che ad esempio ha raggiunto l’alta cucina con i grandi chef».

Considera Rocco Siffredi un maestro?

«È un bravo performer, ma manca di consapevolezza. Forse non riflette abbastanza sul porno».

E’ vero che lei è una delle pornostar più pagate?

«Sì, e non guadagno moltissimo. Sia chiaro: non mi posso lamentare, ma rispetto a quelli che hanno la mia stessa fama guadagno di meno. La causa di ciò va ricercata nel fatto che il porno è ghettizzato».

L’hanno definita una pornostar intellettuale. Si riconosce in questa definizione?

«È una definizione figlia del pregiudizio secondo cui una pornostar deve essere per forza ignorante».

Si sente un’attrice?

«Direi performer, che è molto più che attrice. Ma attrice va bene, perché in un senso alto e nobile significa anche performer. Se non mostreresti la tua vagina a gambe aperte in una pubblica piazza, non sarai mai in grado di recitare versi di Omero. Potrai giusto andar bene per qualche soap-opera».

Come l’hanno presa in famiglia per il suo lavoro e per il fatto di non aver voluto usare nemmeno un nome d’arte?

«Chi se ne fotte della famiglia».

Cosa pensa delle donne che la guardano e la vedono in azione?

«Questa domanda è sessista».

E degli uomini?

«Anche questa».

E’ mai stata innamorata?

«Sì. Sono in una coppia aperta da quasi 7 anni».

Le piacerebbe interpretare un film “normale”.

«La recitazione mi annoia».

Sa che la Stambrini ha in mente di fare dei tutorial sul sesso con lei protagonista da far vedere ai giovani?

«Ne parliamo da quando ci conosciamo. L’idea è di riprendere le tecniche sessuali ‘’tradizionali’’ e aggiornarle alle conoscenze mediche e scientifiche attuali. Ne abbiamo bisogno tutti, anche noi pornoattori».

Conosce la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema?

«No, sono cresciuta a Manga, Anime e Hentai. Ho cominciato a guardare film ‘’non porno’’ da qualche anno».

A quando il prossimo film?

«Sto iniziando a produrre video diretti da me... Sto montando il materiale».