Tavullia (Pesaro Urbino), 8 novembre 2015 - Mancava un’ora all’inizio della gara quando l’assessore allo Sport di Tavullia ha telefonato in redazione perché fosse diffuso un messaggio urgente: per favore, non venite a Tavullia, siamo in trentamila, non ci stiamo più, non c’è assolutamente più posto (FOTO).
Un paio d’ore dopo i trentamila delusi ma non sconfitti assistevano sui maxischermi alla rimonta bella, impossibile e alla fine anche inutile di Valentino Rossi (FOTO), alla vittoria, meritata, di Jorge Lorenzo nuovo campione del mondo e al nuovo «balletto», anche questo indecifrabile come quello di Sepang, di Marc Marquez che ha sempre tallonato come un’ombra Lorenzo senza mai almeno tentare di sorpassarlo.
Valentino ha fatto tutto quanto era umanamente possibile, risalendo 22 posizioni in pochi giri, fino alla quarta, ma evidentemente spendendo troppo in gomme e in fiato per cui non ha poi avuto la possibilità di avvicinarsi ulteriormente a Pedrosa per conquistare la terza posizione. Che comunque sarebbe sarvita a poco con Marquez restato secondo.
Resta il fatto che un Rossi grandissimo si è visto portare via il suo decimo titolo mondiale dopo essere stato primo in classifica dall’inizio del campionato fino alla gara di Valencia. E quanto sia amato lo hanno dimostrato i 30.000 accorsi oggi a Tavullia praticamente da tutto il mondo: per loro Valentino è sempre il numero uno.