Vuelle, l’inutile instant replay che pure costa soldi

Arbitri e dintorni

Pesaro, Vuelle-Varese (Fotoprint)

Pesaro, Vuelle-Varese (Fotoprint)

Pesaro, 20 ottobre 2014 - Ma sì, diciamo la verità. I fischi e gli improperi spuntati fuori verso la fine del match nei confronti di Sandro Dell’Agnello potevano anche essere comprensibili, visto che la mossa di giocare senza pivot gli ultimi 4 minuti non ha chiuso il varco con Varese, ma lo ha ampliato. Ma sarebbe comunque ingiusto visto quello che è accaduto a metà settimana, con la perquisizione dell’abitazione dell’allenatore della Nazionale Simone Pianigiani, accusato di aver percepito denaro in nero dalla squadra che ha vinto sette scudetti consecutivi per poi finire con un fallimento e con l’inchiesta Time Out che volteggia sopra molte teste. Sarà divertente per i tifosi di tante squadre andare a scartabellare, quando saranno pubblici, i documenti dell’inchiesta. Avremo delle belle sorprese.

In realtà Dell’Agnello non è riuscito a sorprendere il Poz. Tutt’altro. Ma non è solo colpa sua. «E’ lo stesso canovaccio dell’anno scorso — dice uno che conosce il basket —, ci sbattiamo, lottiamo, ci diamo da fare. Ma alla fine vincono sempre gli altri».

D’altra parte i giovanotti biancorossi sono giovanotti mentre Diawara è un omone alto e grosso di 32 anni con una carriera dietro le spalle che gli permette di fare la differenza su un LaQuinton Ross che è irritante quasi quanto è strano il suo nome. Per tornare alla Victoria Libertas, dove si pagano le tasse anche sui minimi benefit, ieri aveva messo a punto l’instant replay, che costerà altri soldi alle casse della società. Ovviamente i tre arbitri non l’hanno mai utilizzato. Forse sarà il caso di liberare dalla schiavitù dell’asciugamano quei poveri tre bambini del vivaio. Altro che Inno.