Venerdì 19 Aprile 2024

Chris Wright racconta Pesaro: "Mi sento già a casa"

Oggi l’esordio del play della Consultinvest, che è arrivato con moglie e figlio: "Accoglienza fantastica". Tiene un blog da quando ha scoperto di essere malato di sclerosi multipla: "Sono qui per aiutare la Vuelle a vincere"

Chris Wright con il figlioletto in una sessione di tiro solitaria alla Baia (da www.thehardwoodaquarium.com)

Chris Wright con il figlioletto in una sessione di tiro solitaria alla Baia (da www.thehardwoodaquarium.com)

Pesaro, 25 gennaio 2015 - Traduciamo una parte della pagina che Chris Wright ha scritto il 18 gennaio scorso sul suo blog (www.thehardwoodaquarium.com), che tiene dal giorno in cui gli diagnosticarono la sclerosi multipla, nel 2011. Il play, che oggi fa il suo esordio contro Brindisi (ore 18.15, Adriatic Arena), ha speso dolci parole per Pesaro.

Mare Adriatico. «Come sapete, stavo giocando nella D-League per i Baskerfield Jam e stavo cominciando a giocare davvero molto bene. Poi, all’improvviso, ho ricevuto una chiamata dal mio agente che mi diceva di un’offerta da parte di una squadra italiana. Sono saltato su per la nuova opportunità, e non per i soldi, ma perché pensavo che potesse essere la giusta decisione per la mia carriera. Quando l’ho detto al mio coach di Baskefield, è stato contento per me anche se gli dispiaceva vedermi andar via. Ho capito il suo stato d’animo, perché anche io sentivo la stessa cosa, essendo molto legato a lui. Ma dopo aver considerato bene la cosa, ho deciso di partire e terminare la mia stagione a Pesaro per la Victoria Libertas!

Pesaro è una bella città, direi interessante. E’ raro trovare una città italiana dove il basket è il primo sport. Tutti in città amano il basket, apprezzano e supportano il club. Quando arrivi in Europa per giocare a basket, di solito sei il secondo nella lista degli sport perché prima viene sempre il calcio, che ha grande popolarità, spercialmente in Italia. Ma io sono arrivato invece in una città con una ricca storia di basket ed una tradizione speciale. L’aspetto più sorprendente di Pesaro è la genuina ospitalità che tutti sembrano avere. Dal presidente del club, ai compagni, ai tifosi, ognuno ha un amore incondizionato per il gioco e hanno fatto di tutto perché io e la mia famiglia ci sentissimo accolti. Pesaro mi ha fatto realmente sentire a casa, è come se mi avessero abbracciato. E’ un’esperienza incredibile.

Devo ancora giocare la mia prima partita per via della pausa per l’All Star Game, ma in questo periodo ho fatto del mio meglio per integrarmi nella squadra e capire lo stile di gioco che il coach vuole utilizzare. E’ stata una dura stagione fin qui per la Vuelle, perciò abbiamo bisogno di tanto allenamento, anche extra, per cercare di cambiare l’andamento di quest’annata. So che si aspettano cose positive dopo il mio arrivo e io mi aspetto di avere un buon impatto sulla squadra per aiutarla a vincere».