Venerdì 19 Aprile 2024

Più militanti che reduci

SIAMO SINCERI: la notizia non è che ci siano partigiani veri e partigiani finti. Ci mancherebbe: sono esseri umani. No, la vera notizia è che ci sono i partigiani. E che sono pure divisi al loro interno, e dentro il Pd sul referendum che dovrà confermare o bocciare la riforma costituzionale. Straordinario. Chi avrebbe mai potuto pensare che nel dibattito tra il Si e il No potesse fare irruzione anche l’Anpi? Nobile associazione che prima raccoglieva chi ha combattuto nelle fila della Resistenza, e che ora accoglie chi ne condivide gli ideali, visto che per i primi l’anagrafe ha fatto la sua naturale, e quasi definitiva selezione. Non piu reduci, dunque, che hanno rischiato la pelle, ma militanti che hanno pagato la tessera.

CON UNA PRIMA osservazione. L’Anpi rappresenta certamente i continuatori di quella pagina di storia, ma la rappresenta con uno sguardo, una dialettica, che stanno tutti dentro la sinistra. Dunque non dentro l’interezza della lotta partigiana che ebbe protagonisti di rilievo del mondo cattolico e azionista. Da cui deriva la seconda osservazione. Siamo di fronte, e non da oggi, a una organizzazione di fatto collaterale all’ex Pci, Pds, Ds, Pd. Per questo si stanno scannando sul referendum con posizioni che riflettono esattamente quelle del dibattito interno ai Democratici. Solo con una evidente inversione anagrafica: i vecchi, i partigiani, stanno con Renzi; i ...giovani.., i militanti, stanno con i Bersani. Quando la Boschi dice che i veri combattenti stanno per il Sì, mentre i vertici dell’Anpi hanno scelto il No, non dà un giudizio, ma una notizia. E quando Bersani viene colto da improvvisa crisi di nervi resistenziale, non fa altro che confermare come l’Anpi di oggi non sia solo (o affatto) luogo di custodia di una memoria e di valori comuni, ma un club politicamente e ideologicamente schierato. Cosa legittima, certo, ma che vale per tutti gli schieramenti, le associazioni, dai lupetti alla Cgil, e ovviamente per tutte le opinioni. E se il comandante Diavolo sta con Renzi, non è affatto sicuro che i suoi oppositori siano l’acqua santa.