Bologna, 16 novembre 2010 - Il deputato del Pdl Fabio Garagnani torna all’attacco e chiede al Governo (con un’interrogazione) di mandare i suoi ispettori alla Procura di Bologna “per accertare se vi siano state violazioni di legge o regolamenti”.

Lo spunto per l’affondo del deputato azzurro (non nuovo a invettive nei confronti dei magistrati inquirenti bolognesi) arriva dall’autobiografia di Alfredo Cazzola, presentata oggi sotto le Due Torri, e in particolare dal capitolo dedicato alla vicenda del Cinzia-gate, l’inchiesta giudiziaria che dieci mesi fa ha fatto cadere il sindaco Flavio Delbono. A questa conclusione, pero’, si arrivo’ solo in un secondo momento della storia giudiziaria di questo caso, perche’ nella prima fase la denuncia veicolata da Cazzola venne gestita in altro modo dalla Procura, che arrivo’ a chiederne l’archiviazione.

Garagnani, in una nota, si rifa’ alle parole di Cazzola sul “comportamento che la Procura di Bologna, ed in particolare il pm Persico, ha avuto nell’intera storia culminata nella richiesta di archiviazione dell’indagine contro ignoti su Cracchi- Delbono”. Ma non e’ tutto. Il deputato del Pdl ricorda infatti altri casi precedenti, gia’ portati all’attenzione del Governo, “riguardanti comportamenti ‘anomali’ di singoli magistrati, particolarmente esposti politicamente”. In quei casi, pero’, sottolinea Garagnani “non c’erano chiamate esplicite di responsabilita’ come nel caso in questione da parte di Alfredo Cazzola”.

Ora, secondo Garagnani, il Governo dovrebbe “prendere in seria considerazione quanto affermato dall’imprenditore” perche’ dalle sue parole emerge “un quadro particolarmente preoccupante per le garanzie di liberta’ e di uguaglianza di fronte alla legge dei cittadini bolognesi”.